Giovanni Ruo ha chiesto: “Buonasera Sindaco, finalmente la possibilità di farle una domanda direttamente e di questo ringrazio anticipatamente lei per la sua disponibilità ed il Corriere della Città per l’opportunità. Io cinque anni fa la votai, votando assieme a lei il programma presentato dalla coalizione “un’altra Pomezia è possibile”. Sarebbe così gentile da spiegarmi perché buona parte di quel programma è stato disatteso e, anzi, molte scelte fatte sono state assolutamente in controtendenza rispetto ad esso?”.
“Egregio signor Giovanni – ha risposto il Sindaco – a me non sembra che le cose stiano come dice lei: buona parte del programma è stato realizzato e non disatteso. Se ben ricorda, tra gli argomenti principali c’erano i servizi alla città ed è quello che abbiamo per cui abbiamo lavorato, realizzando 2 torri piezometriche – una a Campobello ed una a Santa Palomba, grazie alle quali quasi tutto il territorio comunale avrà l’acqua diretta. Siamo riusciti ad ottenere il finanziamento dalla Regione Lazio per la rete fognaria negli 8 quartieri che ne erano sprovvisti, ed in questi giorni sono stanno partendo i lavori. Abbiamo poi prestato una particolare attenzione alla sicurezza, posizionando dei semafori pedonali sul lungomare di Torvaianica e nei pressi delle scuole e recuperando l’ostello della gioventù, dove è stato portato un distaccamento della polizia, oltre che ad una delegazione completa di ogni servizio. E’ stata realizzata la nuova scuola Don Giovanni Bosco. Restando nel quartiere Nuova Lavinium, abbiamo dato una risposta importante a quella che prima era una zona trascurata, costruendo una pista ciclabile e due rotatorie che snelliscono il traffico rendendo nel contempo più sicuro il transito delle auto. Il nostro lavoro ha portato alla concessione del finanziamento per la realizzazione del teatro – i cui fondi sono stati da poco sbloccati – per il quale i lavori riprenderanno a breve. Per non parlare della strada che collega Torvaianica Alta a Pomezia, dei nuovi marciapiedi, dell’illuminazione di molte vie che finora erano al buio. Queste sono solo alcune delle cose che sono state fatte, ma se vuole le invio il dettaglio completo di tutte le opere: mi dica lei perché il programma le sembra disatteso. Quali sono i punti su cui ci sono state mancanze? Sarebbe interessante saperlo, in modo che i suoi appunti possano diventare uno spunto ed un incentivo per programmare l’attività futura”.
Ing3 ha invece scritto: “Caro Sindaco, ci spieghi: perché ha accettato dall’alto la candidatura di un pregiudicato nella sua lista? Le voci lo danno fuori anche in caso di sua vittoria, ma se così non fosse la vedo dura spiegarlo ai cittadini che la avranno votata”.
“Sig. Ing3 – ha ribattuto De Fusco – il PD ha inteso accettare la candidatura di un cittadino. La lista con i nomi è stata inviata al Comitato Provinciale di Garanzia di Controllo, che ha confermato tutti coloro che avevano fatto richiesta, per la logica della “riabilitazione”. Io parto dal presupposto che chiunque debba poter avere una seconda possibilità. Non sono io deputato a giudicare, assolvendo o condannando”.
A questo punto è Il Corriere della Città ad intervenire. Non è un controsenso, per chi ha fatto di tutto per cacciare l’Aser, avere nella propria lista chi, al contrario, ha fatto di tutto per averla?.
“C’è un programma che viene sottoscritto dal capo dell’amministrazione, ossia dal Sindaco. Questo programma è anche dei candidati: coloro che verranno eletti come consiglieri comunali, qualora non lo rispettassero dovranno andare fuori dalla maggioranza. Ma la questione Aser non va vista solo con gli occhi del passato remoto, ma anche con un occhio alle vicende recenti: tra i candidati sindaco ce ne sono due – Celori e Puggioni – che non hanno votato a favore della revoca dell’Aser. Allora mi chiedo: cosa è più grave?”.
La disponibilità che sta dimostrando oggi nei confronti delle persone sarà la stessa domani, ad elezioni concluse? Sono molti a lamentarsi del fatto che non ci sia stato dialogo tra lei ed i cittadini.
“Credo che in questi 5 anni la mia disponibilità sia stata totale: ovviamente non potevo stare ovunque e, soprattutto, non potevo rispondere alle migliaia di richieste di appuntamenti. In meno di due anni ne abbiamo contate 950: sarebbe stato impossibile poterle accogliere, perché avrebbe significato non avere più il tempo per seguire l’amministrazione della città. Ma in ogni emergenza io ci sono sempre stato, così come ci sono stato nelle occasioni liete organizzate da associazioni, centri anziani e via dicendo. Chi fa il confronto tra me e Caponetti, che riceveva tutti, dimentica che – all’epoca – c’erano solo 13 mila abitanti, contro i 63 mila di oggi. E le problematiche da affrontare sono sicuramente diverse, tant’è vero che spesso mi è capitato di dover rimandare o annullare alcuni appuntamenti con i cittadini a causa di eventi imprevisti”.