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I “GRILLINI” DI ARDEA CHIEDONO AL SINDACO IL RISPETTO DEL CODICE ETICO

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I grillini di Ardea chiedono al sindaco Luca Di Fiori il rispetto del codice etico e, anche questa volta, lo fanno esponendo in un lungo e dettagliato articolo, che pubblichiamo integralmente, le loro ragioni.

In occasione dell’aggiornamento dei piani per l’anticorruzione, il comune di Ardea ha adottato un codice etico per gli amministratori e i dipendenti che impone serie regole.
Qui di seguito due articoli pertinenti alla questione:
Art. 2. Principi
1. L’Amministratore, il Segretario generale o il dipendente, d’ora in poi chiamati “appartenente al Comune” conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire esclusivamente il Comune con disciplina ed onore e di rispettare i principi di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione. Nell’espletamento dei propri compiti egli assicura il rispetto della legge e persegue esclusivamente l’interesse pubblico, ispira le proprie decisioni ed i propri comportamenti alla cura dell’interesse pubblico che gli é affidato.
2. L’appartenente al Comune mantiene una posizione di indipendenza, al fine di evitare di prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni, anche solo apparenti, di conflitto di interessi. Egli non svolge alcuna attività che contrasti con il corretto adempimento dei compiti d’ufficio e si impegna ad evitare situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione.
Art. 5. Obbligo di astensione
1. L’amministratore o il dipendente si astiene da partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri ovvero di suoi parenti entro il quarto grado o conviventi, di individui od organizzazioni con cui egli stesso o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito; di individui od organizzazioni di cui egli sia tutore, curatore, procuratore o agente; di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui egli sia amministratore o gerente o dirigente. Egli si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza.
Gli Amici di grillo Ardea non possono tollerare che gli amministratori della città in modo così spudorato calpestino quanto da loro stessi sottoscritto. Il sindaco si è pubblicamente vantato per l’adozione del codice ed un emendamento alla mozione approvata nel recente consiglio straordinario su sicurezza e legalità che intendeva adottare per il comune la carta di Pisa non è stato accettato perchè giudicato inutile per il fatto che il comune stesso si è dotato di un codice etico.
E quanto è accaduto dimostra quanto l’etica conti ad Ardea dove invece tutto è interesse legato al cemento.

Che sia un geometra, occasionalmente giornalista, a perorare la causa che vede quasi in rivolta chi per necessità o professione è costretto a richiedere i servizi dell’ufficio tecnico del comune di Ardea è comprensibile; forse deontologicamente non corretto per il giornalista, ma comprensibile.

Quando però lo stesso giornalista, in un suo articolo, riporta in virgolettato le parole di un autorevole professionista locale che occasionalmente veste anche i panni di consigliere di maggioranza, la nostra iniziale perplessità si trasforma in disgusto.
Solo due giorni fa scrivevamo, commentando il Consiglio comunale straordinario tenutosi per la sicurezza e la legalità, richiamandoci alle parole del Sindaco e del presidente Giordani che giustamente si compiacevano per l’adozione da parte di tutta l’amministrazione del “Codice etico degli amministratori e dei dipendenti del comune di Ardea”.

Questa dura presa di posizione del consigliere-geometra difficilmente si inquadra all’esterno degli articoli 2 e 5 di quel regolamento che impone a chiunque abbia ruolo, sia esso direttivo che politico, nella pubblica amministrazione, che comporti coinvolgimento personale nelle questioni in discussione, di astenersi dal partecipare; figuriamoci poi, come nel nostro caso, quale significato assume l’intervenire direttamente nella questione per sollecitare decisioni da parte della maggioranza.
Una maggioranza che vede altri tre suoi colleghi professionisti nello stesso settore che con lui dovrebbero discutere di queste azioni.

Già la recente nomina dell’ennesimo geometra-assessore, Maurizio Petricone, pare imposta dallo stesso “potente” consigliere, è suonata come un insulto a quell’etica tanto sbandierata fin dall’interno della casa di vetro comunale. Nulla ci sarebbe da dire se il signor Petricone fosse stato scelto il qualità di tecnico, ma sappiamo perfettamente che egli esercita la sua professione nello stesso comune e parlare di conflitto di interessi, anche per lui, è solo un modo gentile per non utilizzare appellativi decisamente poco ortodossi seppur non necessariamente fuori luogo.
È coesa la maggioranza del signor Sindaco ma è costantemente sotto il ricatto dei geometri-consiglieri. Dato ormai per perduto l’appoggio del consigliere Fanco con il quale il Sindaco, ormai scambia solo querele, se restassero inascoltate le imposizioni del consigliere-geometra, basterebbe che anche solo uno dei colleghi consiglieri-geometri si unisse a quel coro per decretare irrimediabilmente la sfiducia e la decadenza di questa amministrazione.
Ma nulla di tutto questo accadrà; se il Sindaco non si lascerà ricattare, di fronte allo spauracchio di perdere la poltrona di consigliere, con tutti i benefici che purtroppo, ancora nella gretta abitudine di questi luoghi, il fatto stesso comporta, e di fronte alla quasi certezza di non vedersi più riconfermato alle successive elezioni amministrative, tutto si cheterà.

Speriamo che resista il Sindaco, che non si lasci ricattare e che continui a portare avanti quel progetto che tanto gli è caro e che lo vede impegnato nel tracciare “il solco – quello di amministrazione trasparente – che lo sta portando verso un percorso irreversibile che è quello di una ‘casa di vetro’”.

Anzi, speriamo contrattacchi, richiamando all’etica ed al regolamento il suo consigliere e ne chieda le dimissioni per manifesto conflitto di interessi nella gestione della cosa pubblica.
Ha una brutta gatta da pelare il signor Sindaco. Come si giustificherà al giudizio dei suoi concittadini dopo quell’esemplare giovedì di “Consiglio aperto” dove tante promesse ha fatto? Darà seguito ai buoni propositi di etica, legalità e trasparenza con tanta enfasi annunciati? O cederà agli ignobili ricatti dei consiglieri-geometri-giornalisti?

Ben sappiamo che la situazione in quell’ufficio è critica, ma ben sappiamo anche che il Sindaco ne è al corrente; accogliere quelle richieste potrebbe essere la naturale conseguenza di una scelta obbligata, ma resta intollerabile il comportamento della sua “peggioranza” che, con totale disprezzo dei cittadini che li ha eletti, neppure mostrano il benché minimo pudore nel presentare le loro inaccettabili richieste.

Amici di Grillo Ardea

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