Dopo le elezioni dei presidenti di Camera e Senato, rami del parlamento passati rispettivamente a Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, c’è molta attesa in merito alle prime mosse che il governo del presidente in pectore Giorgia Meloni deciderà di mettere in campo. Temi caldi restano, da sempre, quelli inerenti al lavoro e all’occupazione, rispetto ai quali si attende un aumento degli stipendi previo il taglio del cuneo fiscale, la revisione del Reddito di Cittadinanza e modifiche sia al decreto trasparenza sia al decreto dignità.
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Quali saranno le misure del governo di Giorgia Meloni?
La domanda non è certamente di facile soluzione. Ma senz’altro tra le priorità del governo del Presidente in pectore Giorgia Meloni c’è sicuramente il tema del lavoro. Alla luce delle negative previsioni da parte delle imprese per le assunzioni nel prossimo trimestre — si stimano anche cali a doppia cifra per alcuni settori — l’obiettivo dell’esecutivo con a capo Giorgia Meloni è quello di favorire nuove occasioni di lavoro riducendo la rigidità delle imprese.
Taglio del cuneo fiscale
Un’altra priorità per la maggioranza di centrodestra oltre al lavoro è rappresentata dal taglio del cuneo fiscale. In primo luogo, tuttavia, resta da confermare lo sgravio contributivo del 2% introdotto con il governo Draghi e che interessa i lavoratori con redditi fino a 35mila euro. Va detto che il taglio del cuneo fiscale e il relativo aumento di stipendio scadono a fine anno e per rinnovarlo servono sono necessari quasi 4 miliardi. Ma c’è di più, il centrodestra punta ad un taglio strutturale che faccia sentire i propri effetti sia sulla riduzione dei costi per le imprese sia sulla busta paga dei lavoratori.
Reddito di Cittadinanza
Vediamo adesso al tanto discusso Reddito di Cittadinanza. Com’è noto, fin dalla sua introduzione, la misura ha destato non pochi malumori — per usare un eufemismo — nella maggioranza di centrodestra che adesso, con il Presidente in Pectore Giorgia Meloni, potrebbe subire delle importanti revisioni.
In primis si punta ad una drastica modifica delle politiche attive del lavoro e vi saranno delle novità per le categorie di cittadini che saranno ritenuti occupabili. Sul tavolo, inoltre, la possibilità di chiedere ai comuni di reindirizzare la misura così da ottenere ulteriori risorse che potrebbero essere utilizzate per altri scopi. Tuttavia, al momento, non essendo il governo ancora formato non ci resta che aspettare per avere un quadro completo della situazione e comprendere come verrà giocata questa nuova partita politica.
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