Ieri, Giorgia Meloni ha ricevuto ufficialmente l’incarico dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e, come da prassi, ha provveduto a presentare la lista dei ministri che faranno parte del proprio esecutivo. Ora, il tempo incalza e il lavoro per la neo premier è tutt’altro che semplice. Numerosi, infatti, i dossier ‘lasciati in eredità’ dal premier uscente Mario Draghi che aspettano dunque una revisione e, dove possibile , un’attuazione. Rientrano tra questi i dossier economici che saranno affrontati per primi.
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Governo Meloni: Giorgetti al Ministero dell’Economia
Uno dei principali ministri economici del Governo Draghi, Giancarlo Giorgetti farà parte anche della squadra della Meloni. Ma non solo. Al ministero dell’economia dovrebbero arrivare anche Maurizio Leo nelle vesti di vice ministro e con delega al fisco, Maurizio Casasco come sottosegretario in quota Forza Italia e Alessandro Colucci a rappresentare invece Noi Moderati. Ma quali saranno i primi passi compiuti dal nuovo esecutivo a guida Giorgia Meloni?
Nodo caro bollette
Uno degli impegni maggiormente urgenti ed immediati, sarà l’approvazione di un ‘decreto bollette’ o, in alternativa, l’uso del decreto aiuti ter per continuare a fornire sostegno a famiglie e imprese. Meloni e Giorgetti, pertanto, partiranno proprio dalla calda questione delle bollette. Va inoltre considerato che una parte delle misure emergenziali scadrà nel mese di novembre. Ne è un esempio lo sconto sulle accise di benzina e diesel in vigore fino al prossimo 18 novembre prossimo. A fine novembre termineranno anche gli aiuti per contrastare il caro bollette destinati alle imprese e nella fattispecie consiste nei credito di imposta fino al 40% sui costi energetici pagati dalle aziende e che con l’ultimo decreto iuti sono stati estesi anche a bar e ristoranti che hanno consumi a partire da 4 chilowattora.
Manovra di bilancio
Non è da escludere, inoltre, che il nuovo Esecutivo decida di non utilizzare tutte le risorse così da prepararsi a quello che può essere ritenuto un vero banco di prova, ovvero la manovra di bilancio. Per il prossimo anno serviranno almeno 40 miliardi ed ora ce ne sono circa la metà. Restano ancora da coprire l’adeguamento delle pensioni, le misure per il prossimo anno sul caro bollette, l’aumento del costo del debito pubblico e tenere fede ad alcune promesse fatte in campagna elettorale come una flessibilità per evitare il ritorno alle legge Fornero. Da ultimo, ma non certamente per importanza, il governo di Giorgia Meloni dovrà tenere conto anche dell’attuazione del Pnrr.