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FUORI ALTRI DUE: IL PDL CONTINUA A PERDERE I PEZZI

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“Il gruppo consiliare di Forza Italia ha indetto per venerdì 25 marzo alle ore 11:00, presso l’hotel Enea, una conferenza stampa con all’ordine del giorno novità importanti sugli scenari politici futuri. Saranno presenti i consiglieri comunali Massimiliano Cruciani, Paolo Ruffini, Omero Schiumarini e Walter Valentini”. Con questo comunicato sembra del tutto ufficializzata la scissione dei fondatori del PDL – AN e Forza Italia – almeno a Pomezia. Già, perché la “scelta” di un candidato sindaco che non abbia tenuto conto delle opinioni del partito di maggioranza relativa ha suscitato non solo polemiche ma, a quanto pare, anche fughe “pesanti”, che avranno sicure ripercussioni sui risultati elettorali. Perché nomi come quelli di Ruffini, Cruciani, Schiumarini e Valentini significano voti, voti che potrebbero pesare tantissimo sull’ago della bilancia, stabilendo se farla pendere dalla parte della vittoria o della sconfitta. Ma lasciamo che le parole di due dei diretti interessati prendano il posto delle nostre ipotesi. “Non ci riconosciamo più in questo PDL, che ha dimenticato il valore della democrazia. Per questo ci chiamiamo fuori”, hanno dichiarato oggi all’unisono Massimiliano Cruciani e Walter Valentini, gli unici che ancore risultavano essere all’interno del coordinamento del PDL, vista l’esclusione “a priori” di Ruffini e Schiumarini. Una dichiarazione pesante, che porta automaticamente gli ex Forza Italia ad una collocazione diversa. Ma quale? “E’ nostra intenzione non avere preconcetti o preclusioni di sorta. Dopo la conferenza stampa, nel corso della quale illustreremo il nostro progetto, inizieremo un dialogo con tutte le forze politiche del territorio ad esclusione del PDL”. Perché questa decisione così netta? “Netta ma non improvvisa – chiariscono i consiglieri – dal momento che abbiamo tentato in ogni modi di tenere unito, anzi, di creare il PDL, mentre qualcun altro cercava di spaccarlo, come dimostra l’esclusione di Ruffini e Schiumarini”. Ma la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” per Cruciani e Valentini è un’altra: la scelta del candidato sindaco. “Si è trattato di una forzatura e non di una scelta condivisa. Un nomina, quella di Celori, venuta dall’alto e non condivisa a livello locale, visto che contiene un chiaro progetto tutto sbilanciato verso la componente degli ex di Alleanza Nazionale. Ovviamente non avremmo mai potuto sostenere questo tipo di gioco ad eliminazione. Siamo stati leali per 5 anni e continueremo ad esserlo: per questo non potremmo mai andare contro chi ha condiviso con noi lotte e duro lavoro. Preferiamo piuttosto di abbandonare questo PDL, perché non è certo il partito che credevamo e nel quale ci riconoscevamo. Noi vogliamo un progetto di governo della città che metta al centro gli interessi di Pomezia e dei suoi cittadini, non le logiche della poltrona a tutti i costi. Chi voleva spaccare il gruppo di Forza Italia non c’è riuscito, siamo sempre rimasti uniti ed insieme programmeremo le scelte future”. Ma gli elettori cosa penseranno? “Sono intelligenti, capiranno che, dietro questo apparente “tradimento” – visto che stiamo lasciando quello per cui abbiamo lavorato per anni – c’è in realtà la coerenza verso le idee e non verso il nome del partito. Chiamarsi PDL o in un altro modo a noi non importa: ad andare avanti non sono i simboli, ma le persone”.

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