Ora che il nuovo governo di centro destra con a capo il Presidente Giorgia Meloni è insediato, tutti gli occhi sono, costantemente, puntati sulle misure che l’esecutivo deciderà di approvare. Tra di esse anche quella inerente all’innalzamento della soglia dei Fringe Benefits. Ma di cosa si tratta e quali sono i cambiamenti per i lavoratori?
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Cosa sono i Fringe Benefits del governo Meloni?
Con il Decreto aiuti quater, il governo di Giorgia Meloni ha previsto l’nnalzamento del tetto per i Fringe Benefit. Quest’ultimi passeranno da 600 a 3mila euro. Ma cosa sono i fringe benefits? In primis, va detto che quest’ultimi rientrano nella sfera del welfare aziendale e nella fattispecie sono i premi esentasse che le imprese possono concedere ai propri dipendenti. Ne sono un esempio i buoni spesa oppure i buoni benzina. In ogni caso questa tipologia di agevolazioni non concorre alla formazione del reddito imponibile, il quale è soggetto al calcolo delle aliquote per il pagamento delle tasse.
La bozza del Decreto Aiuti Quater
Stando alla bozza del Decreto Aiuti Quater, approvata in consiglio dei ministri lo scorso 10 novembre, è previsto che l’attuale tetto per questa tipologia fi agevolazioni passi da 600 a 3mila euro, includendo anche le bollette ma solo per il periodo di imposta 2022. Va però precisato che i rimborsi possono riferirsi anche a fatture che saranno emesse nel 2023, purché riguardino consumi effettuati nell’anno precedente, ovvero nel 2022.
In quest’ultimo caso, tuttavia, per far arrivare i soldi al lavoratore si profila una vera e propria corsa contro il tempo in quanto l’importo potrà essere erogato entro il 12 gennaio 2023. Affinché un dipendente possa ottenere i fringe benefit anche fino a 3mila euro deve rivolgersi al proprio datore di lavoro ma va sottolineato che le imprese non sono obbligate a concedere tali agevolazioni né con il vecchio tetto di 600-euro né con il nuovo di 3mila euro.