Nel 1986 l’ex presidente della Croce Rossa Italiana, e attuale candidato alle elezioni regionali del Lazio per il centrodestra, Francesco Rocca, è stato condannato per spaccio di droga, in quanto vendeva dosi di eroina. I fatti si riferiscono al giugno 1985, quando Francesco Rocca, allora 19enne, fu colto in flagrante mentre acquistava droga da alcuni cittadini nigeriani e poi andava a rivenderla al proprio giro di contatti dopo averla confezionata in singole dosi.
Elezioni Regione Lazio, Rocca: “Prima spacciavo droga”
La corte d’Appello ha confermato la condanna e così successivamente anche la Corte di Cassazione l’8 novembre del 1988. I giudici annotarono tuttavia che Rocca aveva dimostrato “un profondo ravvedimento, ammettendo le proprie responsabilità e dando un contributo decisivo per il contrasto degli illeciti traffici di eroina”. Un passato, questo, che l’ex presidente della Croce Rossa non ha nascosto nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa: “Sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità”.
Ha raccontato che in quel periodo la mamma era affetta da un cancro e sarebbe morta da lì a pochi mesi: “Ero molto sofferente e iniziai a usare gli stupefacenti. Vivevo ad Ostia, che non è proprio un ambiente tranquillo, e sono finito in un giro di amicizie sbagliate. Ma ho pagato il conto con la giustizia”. Rocca ha trascorso un anno agli arresti domiciliari, dove ha cominciato a studiare Giurisprudenza per poi laurearsi dopo meno di quattro anni.
Francesco Rocca racconta nell’intervista rilasciata a La Stampa in queste ore: “Appena tornato libero ho cominciato a impegnarmi nel volontariato con la Caritas, devo molto a Don Luigi Di Liegro. E da allora non ho mai smesso di essere in prima linea sul sociale. Non ho mai taciuto una virgola di quello che mi è accaduto, ma è evidente che oggi sono un’altra persona”.
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