Le Elezioni Comunali 2019, comunque la si pensi, rappresenteranno un momento di verifica, in termini di “salute amministrativa”, per il MoVimento 5 Stelle, che a Cave, Genazzano e Palestrina (tre importanti città dei Monti Prenestini, che in primavera rinnoveranno la massima assemblea locale e, dunque, vedranno eletti i rispettivi sindaci) giocheranno un ruolo non secondario.
A Cave, dove il MoVimento 5 Stelle non ha, al momento, alcun eletto in Consiglio comunale.
A qualche giorno dal termine del 2018 la situazione sembra al quanto complessa: i “grillini”, seppur abbastanza attivi, faticano non poco nell’ individuare un candidato alla poltrona più importante del borgo prenestino.
Discorso diverso a Genazzano (come Cave trattasi di una realtà paesana al di sotto dei 15 mila abitanti) dove, con più probabilità, la presentazione della lista ci sarà; anche se, ad onor del vero, i simpatizzanti di Grillo e Di Maio scontano il contesto che, a ben osservare, è ancora fortemente ideologizzato.
Palestrina, la “regina dei Monti Prenestini”, ha una tradizione moderata e democristiana: molteplici le componenti politiche (anche civiche) che, a più riprese, si sono dette “centriste”.
Premesso ciò, si registra la presenza del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Verzetti, all’ opposizione dell’ attuale Amministrazione (guidata dal democratico Adolfo De Angelis).
Chissà, forse è allo studio un “contratto” tra Lega e M5S per l’ eventuale turno di ballottaggio; sempre se le formazioni al Governo dell’ Italia a Palestrina avranno la capacità di presentarsi al cospetto degli elettori nelle elezioni Amministrative, qui ben figurare tanto da arrivare al possibile secondo turno.
Interrogativi legittimi che, l’ andare del tempo e la maturazione delle trattative politiche in corso, e gli eventi imprevedibili – che nella politica locale abbondano sempre -, trasformeranno in evidenze e dati di fatto.