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DIMISSIONI, DOMANI SI SAPRA’
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Sarà domani 29 Giugno, alle 18:00, ora in cui è stata convocata una riunione dei partiti del centrosinistra aperta ai giornalisti, il momento in cui l’amministrazione pometina scoprirà tutte le sue carte, fornendo il verdetto definitivo alla domanda “Le dimissioni del Sindaco verranno ritirate o no?”.\n\nFinirà quindi l’altalena delle ipotesi e delle congetture. Ci sarà una tregua negli incontri e negli accordi, almeno fino alla prossima occasione. Poco dopo le 18:00 di domani sapremo se De Fusco continuerà, ancora per 10 mesi, ad essere il sindaco di Pomezia o se lascerà il suo posto ad un commissario prefettizio. L’ipotesi più accreditata al momento è quella del ritiro delle dimissioni, perché quanto detto dal Sindaco sin dal momento della sua elezione, e confermato nel novembre scorso quando si dimise l’ex vicesindaco Alba Rosa, è che “Non si deve abbandonare la nave nel momento critico, ma occorre anzi prenderne in mano la guida in maniera ancora più salda. Non lascerò la città ai suoi problemi, ma cercherò di risolverli fino all’ultimo giorno del mio mandato”.\n\nConfermare le dimissioni, quindi, per lui significherebbe una resa, anche se potrebbe nascondere accordi più ampi per le prossime elezioni. Certo, De Fusco sa che qualcuno (forse in molti) potrà pensare che tutto sia stato fatto per riportare all’ordine chi non vuole saperne di stare alle regole del gioco e prova a fare un po’ troppo di testa sua, ma anche questo rientra nelle suddette regole. Al momento, in positivo o in negativo, ci sta mettendo la faccia, sapendo che tutti gli occhi della politica locale sono puntati su di lui. Ci saranno lodi e critiche qualsiasi scelta verrà fatta, e queste lodi e critiche arriveranno sia da destra che da sinistra. Quello che ci auguriamo è che, a prescindere dal ritiro o meno delle dimissioni, i cittadini di Pomezia possano arrivare al punto di non doversi più vergognare di chi li rappresenta in maggioranza o in opposizione, ma che siano anzi fieri delle scelte fatto al momento delle votazioni. Questo significherebbe che finalmente l’interesse di Pomezia starebbe davanti ad ogni logica dettata da qualsiasi altra fonte.