Già in mattinata Di Fiori, in accordo con le forze politiche di maggioranza, aveva accettato le dimissioni degli Assessori facenti parte della Giunta comunale e revocato tutte le deleghe date ai Consiglieri comunali in base a quanto previsto dallo Statuto comunale. “E’ un passaggio – aveva detto il Sindaco – che ho ritenuto opportuno affrontare al fine di rasserenare lo scenario politico, ma soprattutto per rilanciare in maniera vigorosa l’azione di governo dell’Amministrazione. Azione di Governo che dovrà ripartire dal Bilancio approvato nei giorni scorsi, momento politico di grande importanza in cui la Maggioranza ha dimostrato solidità e coesione, ma che deve trovare compimento a partire dalla formulazione del prossimo Bilancio di Previsione 2013, dalla riorganizzazione della struttura comunale, degli uffici comunali e del personale. Abbiamo un programma di mandato importante da rispettare e non ci possiamo permettere perdite di tempo soprattutto vista la crisi economica e sociale che ci circonda e che colpisce tutti i cittadini. Sono convinto che questo passaggio servirà a chiarire tutte le posizioni per rendere questa Amministrazione ancora più solida. Nelle prossime ore avrò un confronto serrato con tutta la Maggioranza con lo scopo di dare una Giunta alla città il più velocemente possibile. Ringrazio sentitamente ogni singolo Assessore per la serietà, la correttezza, la coerenza e il senso di responsabilità mostrati fino a oggi”.
Ma, a questo punto, non si sa più se questi confronti ci saranno e a cosa porteranno. Certo è che, a soli 5 mesi dal suo insediamento, Di Fiori si trova davanti ad uno scenario davvero poco piacevole, quasi all’opposto di quello che invece ha accompagnato il suo predecessore Carlo Eufemi durante l’intero mandato, svolto praticamente con un solo consigliere all’opposizione e ben 19 in maggioranza.
Intanto, nel primo pomeriggio è arrivata una nota di precisazione da parte di Alberto Montesi, Alessandro Quartuccio e Mauro Iacoangeli. “In seguito a quanto accaduto nella seduta odierna di Consiglio comunale durante la quale, contrariamente alla tempistica e soprattutto alle modalità concordate, il Consigliere comunale Luca Fanco leggeva e depositava di sua spontanea volontà presso la Presidenza del Consiglio la mozione di sfiducia nei confronti del Presidente – hanno dichiarato – i sottoscritti Consiglieri comunali non avendo concordato la presentazione del documento in essere durante il Consiglio comunale, si dissociano dalla dichiarazione del Consigliere comunale Fanco, ritengono necessario prendere le distanze dalla stessa e di conseguenza revocano la propria volontà di sfiduciare il Presidente del Consiglio comunale annullando la propria firma in calce al suddetto atto”. L’ennesimo colpo di scena in quello che ormai è un film dalla trama sempre più incerta.