A proposito del caro bollette, la Presidente Giorgi Meloni dichiara: ”Stiamo conducendo anche questa battaglia”. C’è quell’ ”anche”, che desta un po’ di sospetto in chi ha seguito con attenzione la sua campagna elettorale, dal momento che il caro bollette era il suo cavallo di battaglia. Ci si aspettava un ”soprattutto”, dal momento che la gran parte del suo elettorato è fiduciosa in un cambio di direzione su quel fronte. Ma poi fa capire che si riferiva ”anche” alla speculazione che c’è sotto il caro bollette. E di fatto, prosegue: ”Fermare la speculazione è fondamentale, la partita si giocherà soprattutto a livello europeo.”
Governo Meloni: ”30 miliardi per calmierare il costo delle bollette”
Ed ecco, allora, che Bruxelles viene chiamata (ancora) in causa – nelle vesti di coprotagonista o antagonista, a seconda dei casi e forse delle convenienze- all’interno della battaglia per i costi dell’energia, ma non solo. Perché c’è anche la questione dei migranti che arrivano a bordo della navi Ong, e anche qui l’Europa è coprotagonista e antagonista allo stesso tempo. Ad ogni modo, pare che la battaglia sul caro bollette prosegua, dal momento che la Presidente ha aggiunto: “In due settimane abbiamo trovato 30 miliardi per calmierare e coprire il costo delle bollette”. Proprio oggi, in Consiglio dei Ministri, una parte di quel ”bottino” – circa 9 miliardi di euro – andrà a finanziare il sostegno a famiglie e imprese previsti dal decreto Aiuti quater, e dunque prorogando ancora le misure contro il caro energia avviate già dal Governo Draghi.
Il decreto Aiuti quater
“Con il decreto-legge saranno confermate, anche per il mese di dicembre 2022, le misure che riconoscono, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, contributi straordinari, sotto forma di crediti d’imposta, pari a una quota delle spese sostenute per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale”, ha annunciato proprio il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione sulla Nadef al cospetto delle commissioni Bilancio delle due Camere. “Sarà prorogata fino al 31 dicembre 2022 la riduzione delle aliquote di accisa su benzina, gasolio, Gpl e gas naturale impiegati come carburanti; per quest’ultimo sarà confermata fino al 31 dicembre la riduzione dell’Iva al 5%”.
Sconti per famiglie e imprese
Ecco allora che per sconti a imprese e famiglie, così come per la riduzione di 30,5 centesimi sulle accise, gli interventi richiederanno almeno una cifra che si aggira tra i 4 e i 5 miliardi, mentre tutta la parte restante andrà alle misure per il 2023. E, così come il decreto aiuti, anche la politica per il bilancio “proseguirà nel solco degli interventi finora adottati”.
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Ma nell’orizzonte di Governo ci sono anche l’estensione della Flat tax per autonomi e partite Iva ai ricavi fino a 85 mila euro e la Flat tax incrementale, che bisognerà finanziare eventualmente anche per mezzo della revisione del Reddito di cittadinanza. Parallelamente, il Governo sta lavorando anche per la rinomata, ormai, ‘tregua fiscale’ ipotizzando una nuova rottamazione con stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro. E, poi, ancora la modifica del Superbonus e degli extraprofitti. Non si escludono neppure possibili interventi per l’anticipo pensionistico per evitare il ritorno alla Legge Fornero. Su ”Quota 41”, invece, ha detto Giorgetti “posso dire che questa misura non è esclusa”. Tutto questo rientra in una linea che il Governo ha voluto definire ”prudente” e ”realista”, mirando direttamente alle prossime 3 settimane per il varo della legge di bilancio. La priorità, come spesso dichiarato dai vari esponenti, rimane il contrasto alla crisi energetica resta la priorità cui destinare i 21 miliardi in deficit individuati per il prossimo anno.