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“COSTRUIAMO IL FUTURO DI POMEZIA”, LE PRECISAZIONI DI ZANECCHIA

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Precisazioni e controprecisazioni. A pochi giorni dalla sua nascita, il movimento politico “Costruiamo il futuro di Pomezia” ha già dato modo di far parlare di sé, prima con la presa di distanza da parte dell’ex segretario del circolo PD Dino Spagnoli, poi con le spiegazioni da parte di uno degli ideatori, Angelo Zanecchia. “Ad un anno o poco più dalle mie dimissioni a segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Pomezia e Torvaianica – ha dichiarato Zanecchia – ho voluto condividere un progetto politico con persone che ritengono si possa ricostruire, nel nome della Legalità e Onestà, un territorio che ha bisogno di crescere. Si è così creato, in maniera spontanea, un gruppo di persone di Pomezia e Torvaianica che hanno deciso di condividere idee, progetti e prospettive che riguardano la vita quotidiana del nostro territorio”. Zanecchia getta uno sguardo al passato per criticare il presente. “Rifletto su ciò che ho vissuto nel periodo passato da segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Pomezia e Torvaianica e da militante: si tratta una fase che ha visto, prima e durante le elezioni comunali, il sacrificio di tutti i militanti che hanno partecipato alla realizzazione del programma elettorale che ha portato al rilancio del centrosinistra alla guida di un Comune che in passato era amministrato da un centrodestra incapace di gestire quanto gli elettori gli avevano affidato. Quando dico che nella stesura del Programma elettorale i militanti hanno sacrificato il proprio tempo, lo dico perché ciò che si è realizzato subito dopo le elezioni Comunali è svanito, poiché è risaltato il personalismo e la soddisfazione di ogni consigliere di risolvere le proprie promesse elettorali, trascurando cosi quello che deve essere l’unico riferimento politico, ovvero il Partito”. Zanecchia critica fortemente la situazione attuale del PD locale. “Tale esperienza, seppur importante, mi costringe ad ammettere che il Partito Democratico di Pomezia e Torvaianica si è fortemente ridimensionato, riducendo la partecipazione dei dirigenti/militanti attivisti e non producendo iniziative locali di coinvolgimento. Le primarie del 25 Novembre, pur evidenziando l’adesione di tanti cittadini, ne sono state la dimostrazione, visto che sono state organizzate da pochissimi militanti”. La colpa, secondo Zanecchia, va ricercata nel personalismo individuale, che impedisce “la partecipazione, la condivisione e l’indirizzo politico”.

“Non riesco ad immaginare – ha proseguito l’ex segretario – che il PD di Pomezia e Torvaianica possa in questi anni essere ricordato come il Partito degli scandali che hanno visto protagonisti amministratori comunali. Non si può accettare passivamente che un Comune come Pomezia ancora registri vicende di questo tipo, come se negli anni passati quanto è accaduto non sia stato di esempio. Questo ha distrutto gli ideali di persone che hanno sempre creduto ad una politica fatta di incontro, di discussione e di coinvolgimento. Devo ammettere con amarezza che il PD a Pomezia ha bisogno di rifondarsi e di integrare persone con idee e prospettive nuove, che abbiamo un unico comune denominatore: gestire la cosa pubblica con serietà e onestà. Solo cosi possiamo pensare di continuare a dare ai cittadini di Pomezia una alternativa alla destra”. Zanecchia passa poi al movimento da lui fondato. “Il progetto di Costruire Insieme il Futuro di Pomezia consente al Partito Democratico di guidare la prossima campagna elettorale, coinvolgendo nuove persone che hanno idee per la famiglia, per il lavoro e per la scuola. L’idea di avere in questo Comune una mobilità meno congestionata ma più libera, la possibilità di attivare politiche che diano una produttività in grado di realizzare nuove occupazioni, la ricerca di nuovi modi per offrire servizi sociali e sanitari investendo su nuove strutture socio sanitarie, offrire al mondo scolastico progetti di vera innovazione professionale e culturale, dovranno essere la linea guida per affrontare i tanti problemi del nostro territorio. La mia adesione al movimento non vuole essere assolutamente un abbandonare la militanza al Partito Democratico. L’aderire ad un movimento cittadino che si costituisce non preclude la militanza ad un partito, ma offre la possibilità di aggregare altri partiti di centrosinistra,  movimenti e associazioni, per proporre un’alternativa amministrativa, pur mantenendo la propria identità politica e sociale. Sbaglia chi pensa che per costruire bisogna farlo solo da dentro. Io sono convinto che aprirsi ad altri  – persone, partiti, associazioni – possa creare i giusti presupposti per realizzare una nuova politica locale”.

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