“Quando vennero composte le liste dei candidati del Partito Democratico – ha proseguito Mesturini – da me e da altri esponenti del nostro partito fu posta la questione circa l’inopportunità politica di inserire tra i candidati persone che già in passato avessero avuto situazioni “non edificanti” con la giustizia. Si scelse alla fine di accettare tali candidature, limitandosi ad applicare in maniera formale e asettica quanto previsto dal codice etico del Partito Democratico senza nessuna valutazione in merito alle perplessità che avevamo sollevato riguardo a queste proposte di candidatura. Alla luce di questi fatti tutti noi dovremmo riflettere e convincerci che per alcune questioni è necessario compiere valutazioni più approfondite e realistiche, prive di tatticismi o posizionamenti interni, al fine di poter prevenire pesanti conseguenze che inevitabilmente ledono l’immagine del nostro Partito, quindi di noi tutti”.
“Il PD di Pomezia – ha concluso l’ex presidente del consiglio comunale – è fatto da tanti militanti che ogni giorno sacrificano il loro tempo e in maniera disinteressata si impegnano per affrontare i problemi della Città e costruire una politica veramente diversa. Credo che tutti insieme dobbiamo rifiutare qualsiasi strumentalizzazione e dimostrare con i fatti che il nostro è un partito sano e che opera concretamente per risolvere i problemi della Città. Ritengo necessario quindi, ribadire che le procedure di espulsione, indubbiamente doverose e condivisibili, non siano la risposta sufficiente a quanto accaduto. Occorre una vera assunzione di responsabilità collettiva che ci porti finalmente ad affrontare tutti insieme i problemi che sono sul terreno, discutendone con onestà intellettuale e senza che logiche di posizionamento interno prevalgano sulle analisi dei fatti e delle risposte da individuare”.