Un Consiglio comunale all’insegna della rassegnazione quello di ieri sera ad Ardea.
Alle 18 in punto il Presidente Massimiliano Giordani chiama in aula i consiglieri ed effettua la conta dei presenti e senza nessuna sorpresa da parte del pubblico, constatata la mancanza del numero legale annuncia che l’appello, a norma di regolamento, sarà ripetuto alle 19.
Alle 19 il Presidente tergiversa guardando i banchi ancora vuoti dei consiglieri che nonostante l’ora, tardano ancora a presentarsi; in sala si rumoreggia e i pochi consiglieri di minoranza presenti lasciano l’aula. Il presidente dovrebbe fare l’appello e mancando il numero legale dichiarare sciolto il Consiglio, ma non lo fa. Esce dall’aula senza dare spiegazioni e per qualche minuto i pochi consiglieri presenti si guardano reciprocamente scambiandosi domande con gli occhi. E’ solo alle 19:09 che il presidente rientra in aula e subito dietro di lui due consiglieri che si affrettano a raggiungere i banchi della maggioranza; ora il numero legale è garantito e si può fare l’appello: 8 presenti più il sindaco l’adunanza è valida, sono le 19:10.
Quando più tardi il consigliere Fanco, assente al momento dell’appello chiederà delucidazioni sull’accaduto al segretario comunale cercando rassicurazioni sulla validità della seduta, gli viene riferito che l’appello è stato ripetuto un ora e due minuti dopo il primo e che quindi, accettata la tolleranza, la seduta può considerarsi valida.
Affatto convinto il pubblico in sala che sembra l’unico a conoscere meglio degli altri il regolamento del Consiglio comunale.
Dopo che stancamente e con noia perfino per un lunghissimo intervento del consigliere Fanco che si ostina a leggere i suoi lunghissimi interventi anziché limitarsi a presentarli alla presidenza facendone un breve resoconto in aula, si arriva finalmente al punto che prevede la discussione del bilancio consuntivo 2013. Il Consigliere Acquarelli, presidente della commissione bilancio, chiede la parola richiedendo a sorpresa il ritiro del punto, in quanto la sua commissione, andata deserta all’ultima convocazione, non ha ancora avuto modo di discutere i documenti. La richiesta, passa di stretta misura con i voti contrari della minoranza e l’astensione di Presidente e Sindaco. A Giordani non resta che dichiarare chiusa la seduta. Il bilancio sarà discusso al prossimo Consiglio.
Queste inusuali situazioni lasciano chiaramente trasparire un momento di crisi profonda nella maggioranza; il viso accigliato del Sindaco lo svela con chiarezza. In settimana sono corse voci, anche riportate nei giornali on line, di liti tra dirigenti comunali in merito ad appalti, di screzi tra consiglieri e Sindaco iniziati già con la designazione degli scrutatori nei seggi delle prossime elezioni, e perfino l’invocazione di rimpasti di giunta; ricordando infine le parole del consigliere Iotti rivolte direttamente al primo cittadino “Si ricordi Sindaco, che la fiducia nell’amministrazione non è obbligatoria e non è eterna” diventano sempre più credibili quelle voci “popolari” che affermano che questo Sindaco non arriverà a mangiare il panettone. Le elezioni del 25 Maggio potrebbero dare il colpo di grazia se si dovesse assistere ad un tracollo dei consensi dei soliti noti.
M.S.