Con un mese di ritardo rispetto alla data ultima prevista dal Ministero degli Interni per l’approvazione del bilancio di previsione, ed in notevole ritardo rispetto ai tempi necessari per una corretta valutazione del bilancio stesso, è stato votato in pochi secondi e senza alcun intervento da parte dei consiglieri presenti, un aumento dei costi per la raccolta dei rifiuti di oltre il 27% superiore a quello sostenuto lo scorso anno; un aumento di costi che per intero si riversa sulla nuova TARI. Oltre due milioni di Euro sottratti tutti ai servizi per i cittadini, alla scuola, alla mensa dei bambini, all’assistenza agli anziani e ai disabili.
Il presidente Massimiliano Giordani ha aperto la seduta con l’ormai consueta ora di ritardo rispetto a quanto previsto dalla convocazione e subito si è capito che qualcosa d’importante sarebbe accaduto. All’ordine del giorno, otre ad alcune delibere di nessun conto per Ardea necessarie all’approvazione del bilancio che sarà presentato nella prossima seduta di lunedì 27, erano previste quelle relative all’approvazione del regolamento della IUC e quella, ben più sentita dai cittadini, per l’approvazione delle nuove tariffe che si pagheranno per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti; inoltre l’odg prevedeva una lunga serie di debiti fuori bilancio da riconoscere nei tempi imposti al Comune dalla Corte dei Conti che per l’ennesima volta ha bacchettato questa amministrazione per i numerosi e preoccupanti rilievi posti al rendiconto 2013.
Quella strana sensazione che aveva pervaso i presenti si è subito manifestata in apertura dei lavori con l’intervento del capogruppo FI Fabrizio Acquarelli che, pacatamente e senza neppure alzarsi in piedi come è solito fare, ha letto un freddo comunicato di poche righe concludendo con l’esplicita richiesta di rinviare la seduta. Nel successivo intervento anche il consigliere del gruppo UDA Policarpo Volante, adducendo motivazioni pressoché identiche, terminava con la stessa richiesta di rinvio.
Non sono bastati alla maggioranza tutti i mesi dell’intera estate ed il primo mese di questo autunno che solo oggi ci ha portato per la prima volta una temperatura gelida per trovare “la quadra” di una crisi politica irrisolta. Il Sindaco conserva per se alcune tra le deleghe più importanti – il bilancio è proprio una di queste – senza aver completato le nomine di una giunta che ancora suscita mal di pancia nei consiglieri che lo sostengono; le improvvise dimissioni, poi, del dirigente Scarpolini nell’area tecnica hanno finito per gravare ulteriormente sull’immobilismo che ormai regna nell’amministrazione. Sostanzialmente di questo si lagnano i consiglieri di maggioranza e lo fanno con toni duri e minacciosi nei confronti di un sindaco imperturbabile e per nulla toccato dall’aria frizzantina e gelida come questa prima serata di autunno.
Il Presidente non accoglie la richiesta di rinvio del consiglio ma accoglie a sorpresa, dopo averla messa ai voti, la successiva proposta dell’unico consigliere NCD Sperandio che chiede una breve interruzione.
Alle 19:45 il presidente annuncia la sospensione; la seduta sarebbe ripresa dopo mezz’ora. C’è voluta invece un ora e 15 minuti prima che i consiglieri di maggioranza si presentassero nuovamente in aula. In pochi istanti la maggioranza, compatta e risoluta approva il rinvio ad altro consiglio di tutti i punti all’odg che prevedevano il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e nei sette minuti successivi approva, senza neppure citare i titoli delle delibere, tutti i punti rimasti da trattare.
Quando frettolosamente, avvertiti telefonicamente da qualcuno tra lo scarso pubblico ancora presente, si ripresentano in aula un paio di consiglieri di opposizione, i giochi sono ormai chiusi e il presidente dichiara chiuso il Consiglio. Si erano allontanati dall’aula per andare a mangiare un boccone nella previsione di dover affrontare una lunga serata e forse finanche la nottata, di accesa discussione.
Il peso di questa diatriba, tutta legata alla spartizione dei poteri che controllano investimenti e grandi spese, lo pagheranno, e pesantemente, i cittadini con tariffe che per le abitazioni civili sono state aumentate del 16%; ma sarà pesantissima per i commercianti che dovranno affrontare aumenti fino al 200% – un piccolo ristorante di soli 200 metri quadrati di superficie (circa 40-50 coperti) pagherà per i rifiuti con la nuova tariffa la considerevole cifra di 3.000 €. In questi tempi di crisi economica una “botta” pesantissima che proprio non ci voleva.