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Ardea, questione consultorio: un’epopea senza fine

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Una struttura creata ex novo nel 2012 e finita, ipoteticamente pronta ad ospitare il nuovo e multifunzionale polo sanitario di Ardea, quella di via dei Tassi, ma ad oggi ancora bloccata in stand-by da tortuose e annose questioni burocratiche ancora insolute. La rabbia delle Donne di Ardea le quali, da anni caparbiamente in lotta chiedendone a viva voce l’apertura, dopo svariati incontri, numerose mobilitazioni e presidi, non lasciandosi sopraffare dagli innumerevoli ostacoli burocratici, si sono rivolte agli enti superiori per avere risposte. Risposte dovute, perché la salute è un diritto e un presidio sanitario obbligatorio su un territorio così popoloso. Ad oggi, dopo anni di lotta e mancate promesse, molte ancora sono le incongruenze e i rimpalli di responsabilità tra Asl e amministrazione. Gli anni sono trascorsi, passando dalle strutture-container chiuse nel 2010 per insalubrità e la promessa di ricollocazione celere presso la nuova struttura, con i cittadini costretti intanto a recarsi, con gravi disagi, presso la struttura di Pomezia. Ora, dopo i solleciti delle attiviste del gruppo le Donne di Ardea, interviene la regione Lazio, nella persona di Marta Bonafoni, membro del consiglio regionale, che lunedì 14 marzo incontrerà le donne presso la struttura di via dei Tassi per valutare la situazione e cercare soluzioni. Intanto la struttura resta in attesa, tristemente abbandonata e lasciata alla mercé del tempo e dei vandali.

Maria Virelli

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