Si è svolto oggi ad Ardea un consiglio comunale all’insegna della discordia: tutti contro tutti, e tutti contro il sindaco, opposizione e maggioranza. Per l’opposizione la parte del leone l’hanno fatta i consiglieri Antonino Abate, Cristina Capraro e Stefano Ludovici, che, per motivi diversi, hanno chiesto all’intera assise di firmare per mandare a casa il Primo Cittadino. La Capraro ha chiesto la sfiducia a Di Fiori a causa di una gestione irresponsabile della pubblica amministrazione, Antonino Abate per incapacità dimostrata dal Primo Cittadino a governare. Abate ha alzato i toni, rivolgendosi aspramente a Di Fiori: “Sindaco – l’ha accusato – hai portato il paese alla povertà. Non c’è un atto fatto a favore del territorio”. Poi, rivolto a tutti i consiglieri, ha gridato: ”unitevi a noi per liberare il paese”. Stefano Ludovici ha invece ricordato tutte le difficoltà che vivono i cittadini delle Salzare, gli operai delle società come “Mano Amica” o gli operatori ecologici, che non prendono lo stipendio da mesi. Un passaggio lo ha fatto anche sull’ex dirigente Antonello Rocca, al quale, secondo lui, è stato revocato il mandato solo per assecondare le voglie di sette consiglieri di maggioranza. Ma la cosa grave è che questa ipotesi è stata avallata dal sindaco, il quale ha detto: “Sono stato costretto a revocare il mandato, perché mi hanno tirato per la giacchetta”. La frase ha scatenato l’ira del consigliere di maggioranza Luca Fanco, che ha chiesto ai carabinieri presenti di verbalizzare quanto affermato dal sindaco, sottolineato quel “sono stato costretto” e precisando invece “noi abbiamo soltanto chiesto”. E proprio Fanco è stato il più agguerrito della maggioranza contro il sindaco, al quale ha ricordato come lui, da semplice consigliere, può vantare di aver realizzato la ristrutturazione del campo sportivo di Rio Verde e di aver organizzato il carnevale, mentre il Primo Cittadino non ha nulla di cui potersi fregiare perché quest’anno nulla è stato fatto. “Sono d’accordo con i consiglieri dell’opposizione – ha affermato Fanco – firmiamo e ridiamo la parola ai cittadini”. Lo scambio di imputazioni tra i due è proseguito, con il sindaco che accusava Fanco di fare il suo dovere di consigliere solo se gli fosse stato assegnato un assessore di riferimento, e Fanco che smentiva rimandando le accuse al mittente: un botta e risposta, una rissa verbale che ha coinvolto vari argomenti, compreso quello delle attività commerciali nell’area ad uso civico delle Salzare, che ha lasciato sgomenti i presenti, come se non fossero bastate le brutte figure del passato. Di Fiori, senza mezzi termini, ha bacchettato tutta la sua maggioranza, compresi gli assenti, riconoscendo che senza la responsabilità dell’opposizione oggi sarebbe mancato il numero legale. Di certo, nonostante sia stato finalmente approvato il consuntivo del 2011, la situazione politica ad Ardea, attualmente anche senza Giunta, non è certo rosea, anzi, potrebbe accadere davvero di tutto. Anche che alla fine possa essere lo stesso sindaco a dimettersi, mandando a casa tutti.
Dimissioni auspicate da Cristina Capraro, che in una nota ufficiale inviata al termine del consiglio afferma “Se il Sindaco non è in grado di governare questo paese, si dimetta subito. Prima di tutto come cittadina, poi come Consigliere d’opposizione, mi rendo conto, oggi più che mai, di quali sono le condizioni in cui versa l’intero territorio di Ardea; se il Sindaco e la sua maggioranza non sono in grado di dare le risposte che giustamente i cittadini esigono, restituisca il mandato da Primo Cittadino e si vada ad elezioni: non ci interessa il braccio di ferro che si sta consumando ormai da mesi all’interno della maggioranza, non ci interessano i litigi tra Consiglieri per avere questo o quell’assessore. L’unico dato oggettivo realmente riscontrabile è il fatto che l’amministrazione comunale è completamente ferma, soggetta ai soliti intrighi politici che la fanno da padrone. Strade impercorribili, rete fognaria carente e in alcuni casi inesistente, scuole in pessime condizioni, raccolta rifiuti che non funziona, lavoratori che sono in perenne protesta, questa amministrazione è incapace di garantire il diritto allo studio, il diritto alla salute, il diritto al lavoro. Questo è il risultato di quasi un anno di Governo Di Fiori”.
Luigi Centore