È mancato il numero legale al Consiglio comunale di questa mattina ad Ardea, e salta così l’approvazione del bilancio di previsione per il 2014.
Nell’ora che ormai di prassi trascorre tra la prima “chiamata”, che non raggiunge il numero legale, e la successiva quando il Consiglio si apre, tra i corridoi e nell’atrio della grande sala dedicata a Sandro Pertini, ci si confronta con i presenti e gli stessi consiglieri non disdegnano scambiare qualche battuta con i cittadini. Massimiliano Giordani, il presidente, è sorridente e ottimista: “nel bilancio che andiamo a presentare” ci riferisce “abbiamo già previsto i debiti fuori bilancio che andremo ad approvare al prossimo Consiglio, quindi i conti sono in ordine e i problemi superati”.
Il clima che si respira, tuttavia, non è così tranquillo; sono tanti i cittadini che arrivano alla spicciolata ma sono assai più numerosi del solito e non sorridono. Portano con loro cartelli di protesta; alla fine si ritroveranno in aula “le mamme di ardea”, i rappresentanti delle associazioni e dei comitati di quartiere, politici non annoverabili tra le fila dei consiglieri, e numerosi, come al solito, i grillini.
L’assenza di Acquarelli, capogruppo di FI, che lasciò con malcelata rabbia l’assise di qualche giorno fa, e quella di Policarpo Volante, leader dell’UDA è chiaramente il segnale che oggi non si concluderà nulla.
Quando alle 10 il Segretario comunale fa l’appello e il Presidente dichiara aperta la seduta ritenendola valida grazie al numero legale garantito da due dei consiglieri di opposizione, ormai tutto è chiaro: oggi non si approverà il bilancio e così accadrà.
Apre gli interventi il capocartello PD Antonino Abate che in un lungo intervento esterna tutta la disapprovazione per il bilancio predisposto, e senza entrare più di tanto nel merito, accenna soltanto ai punti più caldi che, di fatto, sono all’origine della protesta della popolazione.
Una protesta che si fa vedere: moltissimi tra il pubblico mostrano cartelli espliciti di dissenso; una protesta che poi si fa anche sentire tra applausi di consenso all’opposizione e voci che coprono il tentativo di replica del Sindaco che ha chiesto di replicare alle accuse, anche se nel frattempo l’opposizione aveva chiesto la verifica del numero legale. Molti degli stessi consiglieri di maggioranza, Presidente compreso, lasciano l’aula mentre il sindaco parla, quasi a voler sottolineare una distanza ormai incolmabile tra chi sostiene questa giunta e chi l’amministra. Quando finalmente si procede alla conta dei presenti, il Presidente non può che dichiarare sciolta l’assemblea senza che neppure sia stato introdotto l’unico punto all’ordine del giorno.
Restano ormai pochi giorni alla maggioranza per tentare la ricucitura, ma sarà l’ultimo dei tentativi possibili; per il Sindaco non resterebbe che l’alternativa delle dimissioni. Oggi, anziché vestire i panni dell’assessore al bilancio – detiene lui stesso la delega alle finanze – e spiegare ai numerosi cittadini presenti i motivi delle sanguinose scelte economiche messe in atto dal “previsionale”, ha preferito controbattere, inascoltato e tra le urla di disappunto, alle accuse mosse dall’opposizione.
Appuntamento a mercoledì quando è già stato convocato il Consiglio per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e poi … poi si vedrà perché con questo clima autunnale e le giornate incerte anche la sopravvivenza di questa consigliatura è assai incerta. Intanto, le discussioni del bilancio di previsione del 2014, la relazione previsionale e programmatica 2014/2016 e il bilancio pluriennale 2014/2016 sono state rinviate al prossimo 3 novembre alle ore 21:00.