“Il nostro partito – spiega la segretaria del PRC – non è mai stato messo in condizione di interloquire con gli eletti su alcuna delle votazioni in consiglio comunale, né ci è stata mai comunicata la convocazione di una qualsiasi delle commissioni consiliari, impedendoci così di esaminare proposte, di esprimere opinioni e di condividere una linea politica unitaria. La persona che reputavamo fosse il nostro rappresentante in consiglio comunale sta seguendo percorsi politici a noi sconosciuti e quasi mai condivisi. Riteniamo quindi necessaria l’uscita formale da questa coalizione, che non ha mai saputo mantenere intatto il percorso intrapreso, se non a parole, né di rappresentare il bacino pur se piccolo e penalizzato del nostro elettorato. La lista delle mancate collaborazioni è lunga e documentabile, e ha relegato il nostro partito al mero ruolo di “portatore d’acqua”, che pure ha visto i nostri militanti impegnati in una campagna elettorale senza riserve. Auspichiamo di poter dare vita ad un’ aggregazione plurale, in linea con ciò che il nostro partito sta perseguendo a livello nazionale e regionale insieme a partiti, comitati cittadini e società civile in genere, che possa finalmente promuovere una politica antiliberista, fuori dagli schemi del clientelarismo e soprattutto in netto contrasto con questa maggioranza”.
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ARDEA, IL PRC CONTRO IL PD DI ABATE
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