Anche Mauro Iacoangeli, uno dei più “tranquilli” tra i consiglieri comunali di Ardea, contesta l’operato della maggioranza e del sindaco Luca Di Fiori. “Da due anni – ha dichiarato in un’improvvisata conferenza stampa – o meglio da quando l’amministrazione Di Fiori è operativa, chi comanda in Comune sono i dirigenti, pagati con lauti premi e stipendi faraonici, oltre ai 40 mila euro di premio per obiettivi non proprio raggiunti. Non hanno nessun confronto con gli eletti politici e non danno giustificazione a nessuno del loro operato; ora è giunto il momento di dire basta e di limare sostanzialmente queste retribuzioni non giustificate, come più volte richiesto in consiglio comunale”. “Con i dodicesimi di bilancio – ha proseguito Iacoangeli – sindaco e dirigenti hanno amministrato per due anni questo Comune a colpi di determine ed ordinanze, scaricando sui consiglieri di maggioranza il loro operato. Mentre tutto va a rotoli la cosa più significativa fatta è stata il far riconoscere in ricognizione milioni di euro di debito per opere e manutenzioni discutibilissime. Come consigliere di maggioranza non accetto più di partecipare a un’amministrazione che non lavori collegialmente neppure con suoi delegati di giunta ma decide solo ed in modo personalistico contando sul famoso detto latino “divide et impera”.
“Ritengo che la collegialità – ha concluso Iacoangeli – sia la risorsa in più che avrebbe fatto risolvere molti problemi, ma i dirigenti da una parte e il sindaco dall’altra vanno avanti per la loro strada, disinteressandosi di tutti; ad Ardea non è più possibile fare nulla in quanto è stato addirittura vietato l’utilizzo degli impianti sportivi e lo svolgimento da parte delle tante associazioni culturali alla crescita locale. Quindi credo si sia giunti ad un bivio: o si discute pubblicamente su che cosa si vuole fare, come e con quali mezzi, oppure io sarò il primo a chiedere che la parola torni agli elettori”.
Luigi Centore