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ARDEA, FARMACIE SENZA MEDICINALI: INSORGE IL PSI

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Sulla mancanza di medicinali nelle farmacie comunali di Ardea prende la parola il PSI locale, che accusa l’Amministrazione di voler vendere a prezzo ridotto rispetto al reale valore una delle poche fonti di guadagno certo per il Comune. “L’obiettivo, chiaro, è quello di deprezzare il valore economico delle farmacie comunali con un costante logoramento della loro immagine costruito giorno per giorno lasciandole sfornite di medicinali e prodotti parafarmaceutici – ha dichiarato il portavoce Franco Lo Reto – Così, mentre nel già deprivato territorio comunale le farmacie private lavorano e incassano, quelle comunali languiscono e sono diventate il monumento all’incapacità amministrativa del centrodestra. Questa situazione è uno scandalo che oltre all’indignazione civica chiede ormai l’attenzione della Prefettura e, probabilmente, anche della Magistratura. Sia di quella ordinaria che della Corte dei Conti. Gli utenti pagano di tasca propria quasi tutti i medicinali poiché quelli gratuiti nel prontuario del SSN sono ormai limitati a pochi soggetti e condizioni patologiche. Questo, in una condizione di buona gestione, consentirebbe anche alle farmacie comunali di contare su cospicui introiti che permetterebbero una maggiore efficienza e garanzia di sostenere economicamente gli approvvigionamenti sia dei farmaci che dei prodotti del paramedico. Ciò non avviene e denunciamo che, continuando in questo modo, in breve tempo si raggiungerà inevitabilmente il risultato di rendere passiva la gestione delle farmacie comunali sul piano economico generale, situazione che andrebbe a riflettersi in una condizione finanziaria comunale del tutto deficitaria”. La colpa, secondo Lo Reto, è dei politici del centrodestra che hanno governato la città nelle ultime consiliature. “Queste responsabilità non possono che ricadere sugli amministratori succedutosi nell’ultimo decennio – ha proseguito Lo Reto – visto che in precedenza l’allora unica farmacia forniva addirittura risorse economiche alle casse comunali chiudendo i suoi bilanci con cospicui attivi. I tentativi di vendere questo bene della nostra collettività viene da lontano e noi ci siamo sempre opposti, e oggi diciamo al Sindaco Di Fiori che Ardea non può sopportare di essere privata anche di questi minimi servizi pubblici. Trovare un modo perché le farmacie comunali continuino a dare il servizio è un dovere dell’amministrazione, che è tenuta ad operare affinché sia superata l’attuale inoperosità che costituisce un notevole danno erariale, se non altro per il mancato concorso con i loro ricavi alle notevoli spese di gestione che comunque la loro semplice apertura comporta (spese di affitto, di personale, ecc.). Diciamo con chiarezza al Sindaco e all’amministrazione di centrodestra che non permetteremo di proseguire su questa strada: vogliamo le farmacie comunali, vogliamo che gli incassi coprano le spese e aiutino a sostenere altri servizi sociali e vogliamo che immediatamente cessi lo scandalo di un voluto deprezzamento e svalutazione di un bene che loro hanno trovato e che sono tenuti a mantenere e ad averne cura”.

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