Questa volta era iniziata con la solennità dell’inno nazionale e si respirava un’aria frizzante, un po’ per il vento di maestrale della sera e un po’ per gli argomenti all’ordine del giorno, numerosi più che mai; il solito manifesto affisso all’ingresso della sala intitolata a Sandro Pertini ne enumera ben 20.
Nonostante il nuovo regolamento, approvato solo pochi giorni fa, consentisse di dare inizio alla fase dedicata alle interpellanze ed alle interrogazioni anche senza che fosse stato raggiunto il numero legale, il Presidente Massimiliano Giordani ha preferito aspettare ancora un’ora prima di ripetere l’appello. Alle 18 in punto era presente tutta la maggioranza; dell’opposizione mancavano, invece, due soli consiglieri che hanno tardato ancora qualche minuto prima di raggiungere i loro scranni. È più di un anno che quest’assise non registrava il “pieno” e già questo fatto da solo rendeva a pieno l’idea dell’importanza di questo Consiglio.
All’interno della seduta si sono anche svolte le votazioni per i membri del Cal, il Consiglio delle autonomie locali del Lazio (quella che viene definita la ‘seconda Camera’ dell’assemblea regionale). Si tratta di una elezione detta “di secondo livello” perché sono coloro i quali sono stati eletti (i consiglieri comunali) a votare i componenti del Cal. Ardea ha votato le liste per i Comuni oltre i 15mila abitanti. Ogni consigliere comunale ha potuto esprimere 2 preferenze. Dodici i votanti, quattro le schede bianche. Tre le liste: “Il Lazio dei territori”, “Il popolo della libertà” e “Territorio e partecipazione popolare”. Questi i risultati di Ardea: per la lista “Il Lazio dei territori”, Nicola Marini ed Eleonora Mattia hanno ottenuto un voto ciascuno, per la lista “Il popolo della Libertà” Salvatore Ladaga ha ottenuto 6 voti, Fabio Silvagni 5 voti, Biagio Coppa 4 voti, Mario Cacciotti 2 voti. Per la lista “Territorio e partecipazione popolare”, invece, Alfredo Massi ha ottenuto 2 voti mentre Alfio Tancredi e Rocco Fabio Papalia un voto ciascuno.
Al momento delle interpellanze ed interrogazioni la parola è subito per Luca Fanco che, come ormai ci ha abituato, legge a beneficio più della sala che del Presidente a cui di norma si dovrebbe rivolgere, la sua interrogazione con richiesta di risposta scritta.
Complice il nuovo regolamento che gli lascia solo 10 minuti per illustrare il suo intervento, Fanco non ne impiega neppure 8 per sganciare l’ormai consueta bomba, leggendo con inconsueta calma le due cartelle dell’interrogazione: la società Fiamma 2000, che tutti gli ardiesi ben conoscono per aver deturpato l’immagine del loro mare, realizzando a poca distanza dalla costa l’approdo per navi gasiere di grande stazza, nonché una condotta di gas GPL che attraversa trasversalmente tutto il territorio comunale fino alla pontina vecchia, dove questo viene stoccato in enormi serbatoi con grande preoccupazione per la sicurezza di chi vede passarsi sotto casa quel gasdotto e di coloro che abitano nei pressi del sito di stoccaggio, la Fiamma 2000 dicevamo, ha denunciato il Comune di Ardea a seguito della Determinazione n. 138 da questo approvata l’11 settembre di quest’anno che di fatto bloccava i lavori di ampliamento dell’impianto, e richiedendo per questo motivo un risarcimento per quasi 88 milioni di Euro.
Fanco enumera cronologicamente tutti gli atti ufficiali che hanno legittimato l’esecuzione dei lavori richiesti dalla società Fiamma 2000, atti tra i quali è presente anche un nulla osta rilasciato dallo stesso Comune di Ardea a maggio dello scorso anno, e poi chiede su quale base il dirigente preposto abbia pensato di dover procedere bloccando di fatto quei lavori, poi ci va giù pesante alla sua maniera e riporta: “se sono stati loro stessi” (Sindaco e Assessori competenti) “o se hanno demandato qualcuno, dopo l’indirizzo di Consiglio comunale, a fare delle richieste/ricatti alla Fiamma 2000 S.p.a. e se sì che tipo di richieste sono state avanzate e con quali termini, questo per smentire le insistenti voci di Piazza che asseriscono ingenti richieste di denaro (tangenti) da parte di due politici di Ardea, direttamente ai vertici della Società”.
Disciplinati ed insolitamente “nei tempi” stabiliti si svolgono le interrogazioni di Ludovici, di Volante, di Marcucci e di Abate e tutti riprendono quanto asserito nell’interrogazione di Fanco ora sminuendo, ora dirottando l’argomento cercando di porre l’attenzione lontana dal nodo cruciale posto dal consigliere.
A rispondere è stato, ma solo marginalmente, il terzo Luca della vicenda, il dirigente Scarpolini, che in avvocatese spinto tenta di tranquillizzare l’assemblea adducendo il fatto che l’azienda (la Fiamma 2000) all’udienza che si è tenuta presso il Tribunale Amministrativo del Lazio ha chiesto ed ottenuto di non discutere la sospensiva “sfilandosi dal contenzioso”. Interpretando la vicenda come un segnale positivo, Scarpolini dai banchi in cui siede non può sentire i commenti del pubblico presente che invece ritiene che l’azienda non avesse alcun interesse nella discussione in quanto certa di aver prodotto dati sufficienti per i giudici ad addivenire ad una sentenza a loro favorevole.
Esaurite così in una indecifrabile atmosfera di calma apparente la fase delle interpellanze ed interrogazioni, dopo aver impiegato quasi un’ora per una votazione a scrutinio segreto per le elezioni dei rappresentanti dei Comuni nel Consiglio delle autonomie locali, tornati ai loro banchi i consiglieri, Fabrizio Acquarelli a sorpresa e senza dare spiegazioni, ma richiamandosi ad una comunicazione fatta in precedenza al Presidente Giordani, richiede la sospensione del Consiglio Comunale, e tutto mentre Ludovici cerca di far anticipare nell’ordine del giorno il punto in cui si dovrebbero ridiscutere ed approvare con urgenza, perché anche qui sono ormai decaduti i tempi, le tariffe per l’acqua potabile fornita dall’Idrica S.p.A. Giordani mette ai voti le richieste ed il consiglio boccia la pur logica richiesta di Ludovici che 8 a 7 è subito liquidata per poi ancora 8 a 7 approvare la sospensione e tutti a casa giusto in tempo per non perdersi la partita della Roma. C’è da chiedersi se non fosse proprio questo il misterioso motivo che ha indotto alcuni consiglieri della maggioranza a richiedere la sospensione. A domani dunque e che dire dunque ancora? Tra l’ironia e l’amarezza ci tornano a mente le parole di Marcello D’Orta. “I buoni rideranno e i cattivi piangeranno, quelli del purgatorio un po’ ridono e un po’ piangono. I bambini del Limbo diventeranno farfalle. Io speriamo che me la cavo”. Oggi, alle 18, riprenderanno i lavori del consiglio comunale.