Colpi di scena nella politica di Ardea, dove il sindaco, stanco degli attacchi dei suoi, starebbe preparando la lettera di dimissioni.
Ma facciamo un passo indietro, tornando a ieri.
Ancora una volta al rullo di tamburi fatto dai consiglieri è seguito il silenzio assoluto. Dopo l’ennesimo annuncio a gran voce diffuso su tutti i giornali come notizia del giorno – una volta dai consiglieri di maggioranza, l’altra da quelli di opposizione – attraverso il quale ogni volta si annuncia che, per il bene dei cittadini e del paese, si preferisce rinunciare alla poltrona rimettendo il mandato (quindi firmando davanti a un notaio le dimissioni), non sono seguiti i fatti.
Ieri pomeriggio, nonostante le parole del presidente del consiglio comunale di Ardea Fabrizio Acquarelli, alle quali si sono aggiunte le dichiarazioni di Nazareno Sperandio e di Francesco Paolo Corso, nessun notaio ha ricevuto la visita dei consiglieri “pronti alla firma delle dimissioni”.
Quindi i casi sono due: o si trattava dell’ennesimo tentativo di “tirare per la giacchetta” il sindaco Luca Di Fiori per “indicargli” quali devono essere i prossimi assessori e che direzione deve seguire questo residuo di mandato, oppure si voleva sì mandare a casa il sindaco, ma non prima del 18 febbraio, data entro la quale scatterebbero le elezioni già nel maggio/giugno di quest’anno.
Ma quanti cittadini voterebbero ancora questi consiglieri adesso? Se da un lato c’è chi sa che quasi con certezza, forte del suo carisma e dei voti presi in passato, verrebbe rieletto, dalla’ltra c’è chi traballa, perché riconosce di non avere molte speranze. Forse per alcuni, che sanno di non avere un forte elettorato, sarebbe meglio, se proprio si vuole far finire questa consiliatura, provare a spodestare Di Fiori tra qualche settimana, in modo che non si possa rientrare nei tempi per le elezioni della prossima primavera, ma si dovrebbero aspettare quelle dell’anno prossimo, magari in compagnia di un Commissario Straordinario che possa dare loro il tempo di far dimenticare, nella mente degli elettori, le incompetenze e incapacità politico-amministrative dimostrate in questi tre anni e mezzo di governo.
Una mossa intelligente, almeno sotto questo punto di vista, che, se vera, farebbe ancora più rabbia ai cittadini, che avrebbero voluto che i neuroni fossero stati utilizzati appieno per il bene della città e non per giochi politici che ormai hanno nauseato tutti.
Ma questa notte Di Fiori sembra abbia maturato una decisione che porterebbe a una strada che andrebbe a evitare le elezioni anticipate: pare che oggi il sindaco depositerà le sue dimissioni. Ma, avendo come la legge permette 20 giorni di tempo per ripensarci, ecco che il termine ultimo per poter consentire le elezioni tra tre mesi salterebbe, anche se nel frattempo – come successo qualche anno fa a Pomezia – i consiglieri lo sfiduciassero davvero.
Se se le cose stanno così come sembra, ai cittadini di Ardea non resta che rassegnarsi a una ancora lenta agonia in attesa di una ripresa delle attività amministrative di cui la città veramente necessita.
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Il grande bluff di politici e politicanti ad Ardea: dimissioni sì, ma a sorpresa a presentarle probabilmente è il sindaco
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