“Accetto serenamente la cosiddetta “sfiducia” quale Presidente della Commissione trasparenza del nostro Comune, anche se tale istituto non è previsto dal vigente regolamento, e pertanto rassegno le mie dimissioni da tale incarico”.Con queste parole Andrea Mingiacchi, capogruppo del Pd di Anzio ed ormai ex presidente della commissione garanzia e controllo del comune di Anzio, commenta la sfiducia votata ieri 5 novembre nei suoi confronti. Una decisione che ha accettato serenamente, perché ritiene di aver svolto sempre correttamente il suo lavoro.
“Come presidente – spiega Mingiacchi –ho svolto correttamente il mio lavoro cercando sempre di far lavorare insieme i consiglieri. L’ordine del giorno di ogni riunione della commissione trasparenza è stato sempre puntualmente sovvertito e trasformato in attacchi gratuiti al presidente, che, secondo alcune interpretazioni, doveva tenersi informato tramite i giornali e non discutere le problematiche in commissione. Inoltre spero che tutto il programma di convocazione della commissione da me preparato sia dibattuto nel corso delle prossime riunioni; in particolare mi auguro che si discuta sui bandi delle mense scolastiche di cui oggi i consiglieri sono apparsi disinteressati, i bandi sull’indifferenziata e sulla raccolta dei rifiuti e si affronti la necessità di far chiarezza sulla questione porto di cui a breve uscirà il nuovo bando. Ricordo che la presidenza, secondo il regolamento, va data all’opposizione, a quella vera e non a quella finta. Al prossimo presidente, chiunque sia, vanno i miei auguri di buon lavoro”.
E sul voto di sfiducia, il Capogruppo del Pd aggiunge: “La mozione presentata da Marco Maranesi (capogruppo Forza Italia con Placidi), sostenuta energicamente da Danilo Fontana (capogruppo lista civica con De Angelis), da Succi (lista Enea con Placidi) e da Velia Fontana, immagina di trovare una qualche responsabilità nell’opposizione anziché nella maggioranza che governa il Comune di Anzio e che, tra sprechi e clientelismo, sta tartassando ogni giorno di più i cittadini alle prese con tasse locali sempre più esose e servizi comunali sempre più inefficienti. Tutto ciò è avvenuto oggi tra le assenze (G. Tontini lista civica di Bruschini e C. Tontini del M5S) e l’astensione di Giacoponi (lista civica con Bruschini) che chiedeva la presenza di tutti i componenti per poter eventualmente rieleggere subito un nuovo presidente: sono bastati quattro voti della nuova alleanza per sfiduciarmi”. Per Mingiacchi la rottura degli equilibri politici è manifestata in commissione dall’asse Placidi-Candido De Angelis, sostenitori della mozione e dimostra maggiormente l’instabilità della maggioranza di giunta ormai al declino.