Il Governo presieduto da Giuseppe Conte ha compiuto 100 giorni ed è già tempo di primi bilanci ed analisi. Openpolis ha rilevato che dal 1948 ad oggi: “mai la percentuale di esordienti era stata così alta” – l’89,5% dei suoi componenti è alla prima esperienza ad eccezione dei ministri degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e degli Affari europei, Paolo Savona.
In tutti questi numeri il dato che balza agli occhi è il numero di fiducie utilizzate dall’esecutivo in questi primi 100 giorni, ovvero nessuna mai nessun Governo nella storia della Repubblica Italiana aveva mai “osato” tanto.
Governo in controtendenza – Come registra ancora Openpolis: nella passata Legislatura, nei primi tre mesi di vita, il Governo guidato da Enrico Letta vi aveva fatto ricorso due volte; ben 9 volte il suo successore Matteo Renzi e altre 5 Paolo Gentiloni. Un dato ancor più sorprendente se si considera che, apparte l’esecutivo Letta, la squadra di Conte può contare a Palazzo Madama di una maggioranza risicata, anche se leggermente più alta di quella che ha sostenuto Renzi e Gentiloni: 10 voti di scarto contro gli 8 dei due precedenti Governi. Ma non è tutto. Tenuto conto che 13 senatori occupano ruoli nell’Esecutivo – tra loro 6 ministri (Bongiorno, Centinaio, Lezzi, Salvini, Stefani e Toninelli) e 7 sottosegretari (Borgonzoni, Candiani, Cioffi, Crimi, Merlo, Siri e Santangelo) – appare ancor più meritorio aver evitato il ricorso alla fiducia.
Non è tutto rose e fiori – C’è da sottolineare anche, che ancora la squadra di Governo è ancora incompleta , una situazione che nella scorsa legislatura non si era verificata. Dei sei viceministri annunciati, del resto, “solamente Emanuela Del Re (agli Esteri, ndr) ha ufficialmente ottenuto la nomina” mentre gli altri 5 tasselli risultano ufficialmente vuoti. Una situazione “atipica” dal momento che i precedenti Governi all’atto della nomina dei sottosegretari “avevano allo stesso tempo proceduto con l’individuazione dei viceministri”. Non solo. Stesso discorso, infatti, vale anche per le deleghe dei sottosegretari. “Ricostruendo la questione sui siti ufficiali” dei vari dicasteri, “solamente 6 dei 13 ministeri con portafoglio hanno assegnato le deleghe ai sottosegretari – prosegue Openpolis -. Più precisamente sono state assegnate le mansioni ai sottosegretari del ministero dell’Agricoltura, della Cultura, degli Esteri, della Giustizia, dell’Interno, della Salute e dello Sviluppo economico”. Una mancanza che sta limitando la capacità di azione dei sottosegretari rimasti senza deleghe.