ROMA (ITALPRESS) – Il settore del trasporto pubblico locale “è fra i più colpiti dall’emergenza sanitaria, la domanda è crollata nella fase del lockdown e fino alla fine della pandemia rimarrà inferiore del 30% rispetto al dato pre-covid Le aziende hanno comunque sempre garantito il servizio pubblico con importanti ripercussioni sugli equilibri economico-finanziari, ma si prevede che le minori entrate per vendita titoli di viaggio per il 2020, saranno complessivamente circa 1,66 miliardi”. E’ quanto emerge dal rapporto elaborato dalla direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e dall’Ufficio studi e ricerche di Asstra. Lo studio evidenzia come “il rapporto ricavi da traffico su costi operativi che in costante miglioramento aveva raggiunto, nel 2018, il valore medio nazionale pari al 34,6%,a seguito dell’emergenza epidemiologica è stimato in flessione al 25,5%”.
Per assicurare l’equilibrio economico dei contratti di servizio, quindi, servirebbe “un miliardo di euro, oltre che misure a zero budget (rivisitazione degli orari delle città, modifiche a prescrizioni sul distanziamento fisico) che consentirebbero, altresì, di migliorare in modo significativo il servizio agli utenti. “Rimane un fabbisogno finanziario ingente per rinnovare le flotte e le infrastrutture e per fare investimenti in tecnologie e innovazione la smart mobility e la digitalizzazione del servizio erano già fondamentali nella concezione della mobilità ante Covid-19 e diventano essenziali a seguito dell’emergenza epidemiologica”, si osserva nel rapporto. Infine, lo studio pone l’accento sul ruolo del governo che ha previsto misure a supporto del Tpl giudicate, tuttavia, “insufficienti a mettere il settore al riparo dal rischio fallimento”.
(ITALPRESS).
Per trasporto pubblico 1,66 miliardi di minori entrate da biglietti
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