È possibile avere una rendita aggiuntiva di 200 euro mensili sulla pensione. Come fare per avere diritto a questo surplus economico?
Per evitare di arrivare al pensionamento senza un adeguato assegno pensionistico, è utile quindi seguire alcuni suggerimenti.
Fondo pensionistico, conviene oppure no?
Come molti sapranno, in vista della pensione, sarebbe opportuno iscriversi a un fondo pensionistico integrativo per far sì che la rendita vitalizia sia più cospicua e consenta di godere appena di quel momento della vita. Con le regole attualmente in vigore, arrivare a una pensione che consenta di far fronte a tutte le spese non è affatto semplice.
Per evitare di arrivare alla pensione senza un assegno adeguato, bisogna muoversi con anticipo senza farsi cogliere impreparati. Per farlo, si può valutare l’opzione di versare ogni mese una parte dei risparmi in un fondo pensionistico. Ma quanto si guadagna in questo modo? Possiamo quindi farci un’idea di quanto versare per guadagnare 200 euro in più al mese di pensione, in modo da capire se questo sia il metodo giusto per noi o se è meglio considerare altre opzioni.
Pensione integrativa, come ottenerla
In realtà una proiezione precisa di quella che potrebbe essere la nostra futura pensione non è possibile, perché manca un dato fondamentale: cioè la rivalutazione delle retribuzioni e del montante contributivo. Dubbi che riguardano anche i fondi pensionistici, per i quali è possibile fare soltanto una stima approssimativa.
Nei cinque anni compresi tra il 2018 e il 2022 la media di rendimento delle forme di previdenza integrativa è stata del 2 per cento. In media, hanno reso di più le azioni ad alto rischio, dopodiché quelle bilanciate, di medio rischio, e infine quelle obbligazionarie, a basso rischio. È facile dedurre che, maggiore è il profilo di rischio, maggiore è la possibilità di assicurarsi una rendita più elevata.
Come ottenere 200 euro in più al mese
Fatte le dovute premesse, se fissiamo l’obiettivo finale a 200 euro in più al mese di pensione integrativa, possiamo dedurre che – grazie alle elaborazioni Smileconomy, pubblicate dal Corriere della Sera – se si si iniziano a versare i contributi a 35 anni di età, e si va in pensione a 65 anni e 5 mesi, un versamento mensile a rischio basso di 143 euro, garantisce 200 euro di pensione in più.
Dopo 10 anni però la spesa mensile raddoppia quasi, e dopo i 55 anni diventa piuttosto alta per la gran parte delle persone, visto che occorrerebbero almeno 500 euro di versamento mensile.