Augusto Gregori, presidente Pd del Lazio, ha affrontato con noi il momento politico positivo vissuto dal Partito Democratico (ma non solo), soprattutto dopo l’ultima tornata elettorale.
Qual è stata a suo avviso la chiave del successo alle Amministrative per il centrosinistra e in particolar modo per il PD?
«Il PD in questa tornata elettorale si è distinto per unità, affidabilità e serietà. E questo ci ha fatto vincere le elezioni amministrative in Italia e nella Regione Lazio. Nei vari comuni della Regione dove andavamo al voto si è stati capaci di avere un centro sinistra unito con una alleanza larga a trazione Partito Democratico, che ha saputo mettere in campo candidati autorevoli e una proposta condivisa che guarda allo sviluppo e la crescita dei territori e al benessere delle persone».
Per il Partito Democratico si tratta di una sorta di “rinascita”, dopo i problemi interni ed esterni vissuti nel recente passato.
«E’ il frutto di un lavoro portato avanti con dedizione. Abbiamo iniziato a parlare a tutti, rilanciando l’identità plurale del Partito Democratico che dovrà essere sempre più rafforzata da una proposta politica forte e incentrata su una idea di sviluppo economico e sociale che veda al centro le ragioni del lavoro e dell’impresa. Ora sta a noi, a tutti noi, allontanare le incertezze di oggi e trasformarle nella sicurezza del miglioramento della vita delle persone e in opportunità di crescita e sviluppo per le imprese. Dobbiamo essere in grado di dar voce alle fasce sociali più deboli, ma anche capaci di conquistare la fiducia del mondo produttivo che crea lavoro, investimenti e ricchezza, risorse necessarie per poter aiutare davvero tutti e risollevare le sorti del ceto medio. E sta sempre a noi a tutti noi, essere quelli che costruiscono e che combattono per non lasciare le nostre città a chi vive alimentando lo scontento, le paure e i complottismi. Sta a noi infine, trasformare questo momento storico in un’opportunità per plasmare un futuro all’altezza delle nostre aspettative. Faremo questo guidando i processi di cambiamento che ci attendono, nei quali il nostro partito dovrà avere l’ambizione di essere la voce più autorevole e sicura per le nostre città e il nostro paese; essendo capace di parlare a tutti. Noi siamo il partito che vive sul territorio e dal territorio, dai suoi amministratori, dai suoi militanti trae il vero nutrimento delle sue strategie, anche per costruire finalmente una vera vocazione maggioritaria».
La fase complicata arriva adesso: come si può rispondere, concretamente, a quanto chiedono i cittadini?
«Per fare questo serve tenere bene a mente tre parole: lealtà verso chi condivide con noi il cammino e verso chi ci dà fiducia; entusiasmo nell’essere parte di un progetto politico appassionante che trasforma le idee in fatti concreti per le persone e spirito di gruppo, perché da soli si andrà anche più veloci; ma insieme si arriva più lontano. Da oggi continuiamo un cammino che deve essere fatto di vicinanza ai territori, alle persone e che accolga sempre le nuove idee. Ci aspettano tante sfide storiche e noi dobbiamo essere sempre di più il punto di riferimento che faccia da guida ed esempio nel governare questi processi, mettendo in campo le nostre competenze, la nostra passione e la nostra unità. Guidare i processi nei momenti di cambiamento è un obbligo per la Politica ed in particolare per il Partito Democratico, che vive e conosce i territori e che ha sempre avuto nei suoi amministratori locali, nei suoi militanti e nella sua “base” le fondamenta per costruire e arrivare alle maggiori altezze. Tutto questo può avvenire solo con un percorso condiviso, in cui tutti siamo al centro di un progetto comune; in cui tutti mettiamo le nostre idee e le nostre storie, i nostri valori a disposizione di un progetto comune».
Nel Lazio il PD ha vinto a Roma ma non solo: che momento storico è?
«Sì, abbiamo visto quanto il Lazio possa essere un esempio di buona politica per tutti e quanto la visione comune possa portare lontano. Questo è il cammino: idee e contenuti che possano andare avanti sulle gambe di un Partito sempre più forte e vicino ai territori, dove ognuno nella sua realtà locale può e deve cercare di essere il motore per la creazione di una visione condivisa. Al centro del nostro progetto politico deve esserci la persona, intesa come insieme di valori, idee e forza; deve esserci il territorio, da guardare come posto da cui tutto nasce e fondamento di ogni politica che frequenti la realtà; deve esserci il presente, visto come punto di osservazione di quello che accade intorno a noi e cantiere per il futuro. Dobbiamo e possiamo trasformare questo momento di difficoltà, che il tempo che viviamo ci sta facendo affrontare, in una opportunità per il futuro, ascoltando e confrontandoci con tutti. Il Partito lavorerà costantemente, come ha sempre fatto, al fianco dei territori, mettendo a disposizione idee e progetti, perche crediamo che la politica si può fare in un solo modo: insieme. Sono convinto che in questo modo, faremo tanto e bene».