Un’epopea infinita quella di Patrick Zaky, lo studente bolognese di origini egiziane detenuto nel carcere del Cairo da ormai quasi due anni. Il giovane ricercatore stava portando avanti a Bologna un master sui diritti umani e durante la pausa dall’università ha deciso di fare ritorno in Egitto per salutare i propri familiari. Un rientro fatale in quanto, accusato di terrorismo e propaganda sovversiva, è stato successivamente recluso nel carcere del Cairo dove sta ancora scontando la pena. A nulla sono servite le continue sollecitazioni internazionali e le manifestazioni in suo onore. Patrick ha continuato la propria detenzione anche durante il lockdown e ogni volta che si avvicina il giorno del processo per la sua scarcerazione, puntualmente, i tempi della sua custodia cautelare vengono prolungati.
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Patrick Zaky e la lettera dal carcere alla ragazza
‘Combatterò finchè non tornerò a studiare a Bologna’, queste le parole del giovane Patrick in una lettera indirizzata alla fidanzata e pubblicata dalla pagina Facebook ‘Patrick Libero’. La lettera è stata consegnata alla famiglia del ragazzo durante una visita presso il carcere in cui è detenuto. ‘La mia indagine è ripresa, il che potrebbe significare che un giorno andrò in tribunale e avrò un processo e questo è molto peggio di quanto mi aspettassi. Dopo un anno e mezzo, non potevo fare a meno di pensare che avrò presto la mia libertà, ma ora è chiaro che non accadrà presto’– prosegue lo studente. L’ultima decisione della Corte risale infatti allo scorso 14 luglio, quando per l’ennesima volta la custodia cuatelare di Patrick Zaky è stata prolungata di altri interminabili 45 giorni.
‘So che siate stati pazienti e avete sopportato l’insopportabile, mi scuso sinceramente per questo. Infine, vorrei congratularmi con tutti coloro che sono stati lasciati andare di recente, ma non sono affatto ottimista sulla mia situazione. Con molto Amore Patrick’. – è così che conclude la sua lettera il giovane ricercatore.
Credit foto @sruotolo1
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