Si conclude finalmente l’opera di street art che decora l’ingresso principale al quartiere di Ostia lido: l’imponente facciata della stazione Lido Nord che dà sulla via Ostiense e la via del Mare. A causa del maltempo dell’ultimo mese il lavoro ha subito uno slittamento di alcune settimane terminando l’ultimo giorno del 2020. “NE-OS – Storia di un futuro” è il nome del murale che il Gruppo Subword ha donato alla sua comunità, il più grande mai realizzato sul territorio, un’opera che unisce il linguaggio pittorico murale a quello poetico performativo in modo unico e originale.
Il tema
Il tema raffigurato nel murale si incentra sulla storia del territorio e rielabora, in chiave fantascientifica, l’impresa di bonifica delle paludi ostiensi operata dalla cooperativa di braccianti ravennati sul finire del 19° secolo. Il progetto unisce l’arte visiva alla letteratura in modo inedito e originale tramite un connubio multimediale di poesia e pittura.
Così lo presentano alcuni degli artisti membri del collettivo. La architetta e pittrice Silvia Conchione, direttrice dei lavori, ne parla in questi termini: “NE-OS sarà la più imponente opera di street art mai realizzata sul territorio, la prima ad esser interamente finanziata dal Municipio, nonché la prima a essere eseguita non da una singola firma ma da un collettivo multidisciplinare composto interamente da artisti del luogo.”
Del poeta Er Lem è la definizione di “Poema Murale” (che traduce in inglese come “Literary Street Art” o “Wall Poem”) e cioè “un’opera di pittura murale che narra, anche attraverso l’uso di linguaggi ed elaborati poetici, la storia della comunità di un determinato territorio”.
Infine l’eclettica artista Laila Scorcelletti sottolinea che “la crisi del mondo contemporaneo, il paradigma informatico-digitale, il tempo come categoria filosofica sono alcuni tra gli ulteriori spunti di riflessione racchiusi all’interno di NE-OS – Storia di un Futuro… Un’opera che volutamente offre molteplici possibilità interpretative, tutte a mio avviso riconducibili a una spinta al cambiamento in meglio del reale, forse il principio che meglio esprime il nostro percorso artistico in comune”.