La pineta delle Acque Rosse vive uno stato di profonda incuria, nonostante sia una dei principali polmoni verdi del litorale romano.
Questo enorme spazio verde di Ostia sta soffrendo anzitutto per la grande presenza di degrado al suo interno, favorito dalla mancanza di controlli approfonditi sull’intera area boschiva: ormai puntualmente vengono depositati rifiuti all’interno del bosco, visto come numerosi camion e numerose automobili spesso scaricano qui immondizia e materiali edili. Preoccupano pure le taniche di benzina ritrovate dai cittadini all’interno della pineta, che riaccendono l’allarme e la paura di roghi in questo punto.
In un contesto già gravoso come questo, tale scenario sta favorendo il risorgere di baraccopoli all’interno della vegetazione di Acque Rosse: una situazione – a detta di molti frequentatori abituali del posto – che rende invivibile questa zona e totalmente insicura.
Sull’attuale stato della pineta è voluta intervenire Paola Torbidoni (amministratrice del gruppo Facebook “I problemi di Ostia”), che da volontaria e appassionata cinofila vive quotidianamente questa realtà: “Io mi chiedo anzitutto come siano gestite le pinete, poiché qui sembra che nessuno se ne occupi. Vengo qui tutti i giorni e faccio delle passeggiate con il mio cane, vedendo negli ingressi della pineta Acque Rosse una discarica piena di qualsiasi materiale. Qui non è preventivato neanche un sistema di telecamere per controllare lo spazio, come avviene magari in Comuni vicini come Fiumicino, Velletri o Ladispoli”. Ha continuato: “Tutto questo sarebbe molto utile per controllare chi scarica rifiuti, soprattutto quando nelle ore notturne più di qualche macchina lascia qui numerosi sacchi dell’immondizia. Noi abbiamo un gruppo cinofilo in questa pineta e ci frequentiamo giornalmente, venendo fermati più volte – anche nella scorsa settimana – da parte delle forze dell’ordine: tutto questo mentre tali controlli non vengono effettuati verso quelle persone che in mezzo ai cespugli stanno costruendo nuove baraccopoli, ossia baracche che già in passato sono più volte comparse in questo spazio”. Ha concluso: “Qui sono stati trovati anche materiali come porte o finestre, utili per costruire tuguri con tanto di latrine interne. Più volte ci è stato impedito di passeggiare nei pressi di queste baraccopoli, poiché chi vi viveva all’interno ci allontanava lanciandoci addosso vari corpi contundenti. Più volte abbiamo indicato questa situazione alle forze dell’ordine, che ci hanno promesso interventi: purtroppo però la macchina che pattuglia visiona solamente i percorsi sterrati della pineta, evitando di passare in quegli spazi dove l’erba è fitta. Probabilmente servirebbero qui agenti a cavallo o cani poliziotto per visionare la situazione in modo più approfondito”.
Dino Tarquinio (presidente dell’Associazione Doggy Dog Park 2010 Onlus) ha commentato così i pericoli per i cani all’interno delle Acque Rosse: “Questa pineta non è controllata! È piena di rifiuti, in una condizione molto pericolosa per gli animali in quanto qui potrebbero ingerire qualsiasi cosa. Ultimamente in questo posto sono stati scaricati 50/60 kg di pane secco, tempo fa chiamai l’AMA – e su suggerimento loro anche la Polizia – per una forte puzza di cadavere in questi spazi: vennero trovati tantissimi polli spennati. Tutte situazioni favorite dalla mancanza di un controllo stabile nella pineta”. Continua sullo stato degli alberi: “Lo scorso anno avvenne un vasto incendio qui in pineta e da quel momento numerosi pini attendono di essere abbattuti poiché sono completamente secchi: anderebbero piantumate nuove piante per sostituirli”. Ha concluso: “Due mesi fa abbiamo fatto un esposto contro un tizio che aveva recintato un’area all’interno della pineta Acque Rosse (all’altezza del depuratore): questa persona ci teneva tre cani, che più volte sono usciti fuori dal recinto. Una volontaria li ha presi e portati alla Muratella, purtroppo venendo poi riaffidati alla stessa persona: con loro c’è stato il serio rischio – in caso d’incendio in pineta – che rimanessero bloccati nel loro recinto senza possibilità di scappare”.
Sulla questione Acque Rosse ha espresso una dichiarazione anche Amedeo Paglia (presidente Cinefila Acqua Rossa), che nella pineta ha portato numerose iniziative e battaglie cittadine: “Vedo una situazione bruttissima, direi catastrofica: un polmone verde che sta al centro della città e non viene curato, non è bello! Le istituzioni devono tornare a dare una parvenza di vivibilità a questo posto per i residenti locali e i loro bambini: Villa Borghese non si tocca, Villa Panfili non si tocca, questo spazio con trent’anni di gestione viene lasciato all’abbandono”.