Ostia. Al termine di un’accurata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Gruppo di Ostia nella mattinata scorsa hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a due persone. L’Autorità Giudiziaria di Roma, infatti, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha disposto nei confronti di un 31enne e di un 40enne, entrambi operai di Fiumicino con precedenti penali, la misura della custodia cautelare in carcere, con l’accusa di tentato omicidio, ricettazione e detenzione illegale di armi munizioni.
Deborah, la ragazza che ha ucciso il padre violento torna libera
I fatti risalgono alla notte del 4 maggio scorso quando, all’interno di un bar ubicato in via della Fusoliera ad Ostia, nel corso di una violenta colluttazione tra tre clienti veniva estratta una pistola ed utilizzata per esplodere vari colpi, due dei quali andavano ad attingere il ventre di uno dei contendenti. I due fuggivano repentinamente dal bar e facevano perdere le proprie tracce, lasciando a terra l’altro avventore che veniva immediatamente soccorso dai Carabinieri e dai sanitari, che lo trasportavano presso l’ospedale “Giovan Battista Grassi” di Ostia, per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico; l’uomo ha subito gravi lesioni per le quali non è stata ancora sciolta la prognosi.
Ostia: dietro la sparatoria una precedente aggressione
Le successive indagini, immediatamente sviluppate dai Carabinieri, avevano consentito di stabilire che la motivazione della lite era da ricondurre ad un’altra aggressione avvenuta nel pomeriggio precedente, dove colui che era rimasto ferito dal revolver aveva colpito con un’accetta al volto la sua ex moglie nonché attuale compagna dell’autore materiale del ferimento con il revolver, procurandogli una ferita al volto e la frattura dello zigomo.
Evidentemente, il nuovo compagno della donna aveva voluto farsi giustizia da sé andando a cercare, con la collaborazione di un suo conoscente, l’aggressore della fidanzata al bar che sovente frequenta; lì l’aveva affrontato con la pistola. All’epoca, la perquisizione delle abitazioni degli arrestati aveva permesso di rinvenire e sequestrare sia la pistola adoperata durante la lite, una Smith & Wesson 357 magnum rubata nel 2013 a Bergamo, carica e pronta all’uso, sia la vettura utilizzata dai due per fuggire dopo l’aggressione.