Si sono riuniti stamattina dalle ore 8:30 davanti l’Ospedale Grassi i dipendenti delle pulizie dell’ASL ROMA 3, denunciando a gran voce il taglio del 25% delle ore lavorative settimanali e i mancati bonus per questo periodo di Coronavirus.
Si sono ritrovati questa mattina davanti l’entrata della struttura sanitaria che affaccia su Via Gian Carlo Passeroni, con 40 dipendenti a queste mansioni che consegnavano volantini sulla propria condizione a chi entrava o usciva dal famoso nasocomio lidense.
Volti di disperazione per questi lavoratori, che con il taglio del 25% delle ore lavorative settimanali si stanno ritrovando a portare a casa stipendi di 200/300 euro: mensilità che non aiutano oggi nemmeno a fare la spesa settimanale, pensiamo allora alle difficoltà per aiutare o portare avanti le proprie famiglie.
Una condizione che automaticamente si riflette anche sulla qualità del servizio sanitario dell’ASL ROMA 3, che attraverso questo stato delle cose non può garantire le corrette igienizzazioni dei propri locali. Parliamo quindi di sale operatorie bloccate, ma anche importanti reparti ospedalieri attualmente bloccati per questa gestione superficiale del problema da parte della stessa azienda sanitaria e la Regione Lazio condotta da Nicola Zingaretti.
L’esempio di questo stato delle cose è individuabile già a Ostia, con l’Ospedale Grassi da diverse settimane bloccato a svolgere solamente le emergenze. Non si può prenotare nemmeno una cateratta, nonostante parliamo di una struttura cui fa riferimento tutto il territorio del X Municipio, Vitinia, il Comune di Fiumicino e la vicina Torvaianica.
I dipendenti in protesta oggi fanno sapere: “Gli addetti alle pulizie del G.B. Grassi subiscono un passaggio di appalto quasi in costanza della pandemia COVID-19. Vengono assunti con una riduzione del 25% della retribuzione e del salario, sembra che nel capitolato ci si sia dimenticato di appaltare parte delle superfici da pulire che in verità noi puliamo ugualmente. Ogni cambio di appalto la musica si ripete. Alla precedente società avevano aggiudicato il servizio con una riduzione del 50% in corso d’opera sanato”.
Continuano i dipendenti in protesta: “Non comprendiamo! Con la pandemia Covid-19, in famiglia, e ancor di più nelle strutture ospedaliere, è stata fortemente raccomanda l’igienizzazione degli ambienti e, se in casa propria ci ha pensato la famiglia, negli ospedali ci hanno pensato e ci pensano tutt’ora i lavoratori, consapevoli dei rischi che affrontano in costanza di pandemia Covid-19. Nessuno ci può smentire! Mai nominati, ma sempre presenti! Per questo chiediamo solidarietà per una vertenza che stanno affrontando. Democraticamente, senza creare preoccupazione per i dipendenti del nasocomio, per i pazienti, per gli utenti. Al Direttore Generale dell’ASL ROMA 3 chiediamo di entrare nel merito del problema, perché tale è, essendo stato oggi concluso l’iter della nuova aggiudicazione d’appalto, con un’ulteriore possibile riduzione di ore e di salario e, di conseguenza, dell’attivazione di una catena di problemi. Al Presidente della Regione Zingaretti a cui cadono le responsabilità degli eventuali danni che si producono agli invisibili delle pulizie, agli utenti e ai pazienti dei nasocomi, chiediamo una presa di posizione nell’aggiudicazione degli appalti perché siano rispondenti alle necessità della popolazione. Perché siano rispondenti al costo della manodopera e che l’utile d’impresa non determini lo sfruttamento della manodopera. Ovvero: perché il Codice degli Appalti sia effettivamente applicato senza se e senza ma. Non intendono i lavoratori del G.B. Grassi rinunciare a un quarto della propria retribuzione, presente e futura. Chiedono la presenza del Presidente della Regione affinché la sua presenza in loco possa definirsi l’inaugurazione di una nuova Era”.