Omicron 2, la sottovariante di Omicron continua a far paura. Infatti, nel corso degli ultimi giorni si è registrata una vera e propria impennata dei contagi, molti dei quali riconducibili proprio alla diffusione di Omicron 2. Infatti, quest’ultima — a differenza per esempio della variante Delta — è molto più contagiosa anche se meno aggressiva.
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Omicron 2, ci si può reinfettare dopo aver contratto il Covid?
Come detto, nel corso degli ultimi giorni i contagi da Coronavirus sono tornati a crescere. Tra le persone che hanno ricevuto l’esito positivo di un tampone molte avevano già contratto il Covid in passato. Ciò fa nascere alcuni interrogativi. In primis, è possibile reinfettarsi anche dopo aver avuto il Covid?
La risposta a questa domanda dipende da alcuni fattori. Per esempio, chi ha avuto il Covid con la variante Omicron 1 difficilmente potrà contaggiarsi con Omicron 2. Mentre chi ha contratto la malattia con la mutazione Delta o con altre varianti, ha una probabilità di reinfettarsi pari al 3%.
L’efficacia delle tre dosi di vaccino
Chi ha completato il ciclo vaccinale — anche con il booster — ha sia meno probabilità di contagiarsi, sia di sviluppare la malattia in forma grave. È bene tuttavia precisare che per essere protetti in modo efficace e duraturo dal virus, bisogna aver completatato l’inter vaccinale; la doppia dose, dunque, non è sufficiente. Diverso invece è il caso delle persone molte anziane o immunodepresse, per le quali il vaccino non ha sempre una completa efficacia.
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Come riconoscere i sintomi di Omicron 2
Come detto sia Omicron sia la sua sottovariante, Omicron 2, sono meno aggressive rispetto alle precedenti mutazioni del Coronavirus. Tuttavia, i loro effetti non vanno presi sottogamba, soprattutto nel caso in cui si sia deciso di non sottoporsi alla vaccinazione. La minor gravità della variante è infatti dovuta al fatto che un’ampia fetta di popolazione si è vaccinata. Invece, per quel che riguarda propriamente i sintomi di Omicron 2 essi sono per lo più riconducibili a forme respiratorie ma — soprattutto rispetto ad Omicron 1 — ci sono più casi con sintomi gastrointestinali, vomito, nausea o dolori addominali.