Sono state depositate le motivazioni della sentenza con cui Vincenzo Paduano è stato condannato all’ergastolo per omicidio e stalking nei confronti dell’ex ragazza Sara Di Pietrantonio. In appello, l’uomo era stato condannato a trent’anni di carcere perché il reato di atti persecutori era stato assorbito in quello di omicidio: la sentenza è stata annullata dalla Cassazione, che ha chiesto nuovamente il processo con altri giudici. Nelle motivazioni depositate si legge che “particolarmente significativo appare l’andamento progressivamente crescente dell’aggressività del Paduano nei confronti della sua ex ragazza, derivante dall’impossibilità di mantenere il controllo totale sulla vita di lei. Dopo un’iniziale atteggiamento quasi collaborativo della Di Pietrantonio, la ragazza ha manifestato resistenze e una sostanziale insofferenza verso le intrusioni dell’imputato nella sua vita; atteggiamento che ha innescato il processo che ha poi portato all’esito mortale“.
La storia di un ennesimo femminicidio. La ragazza aveva interrotto la relazione di due anni, tra tira e molla, con Paduano nel 2016: una rottura che l’uomo non ha mai accettato. Sara aveva deciso di rivederlo per ribadirgli la sua posizione, ma Paduano aveva già in mente la sua triste e amara vendetta: mentre era in servizio come vigilantes, è andato sotto casa del ragazzo che Sara frequentava da poco, ha aspettato che i due tornassero e che il ragazzo salisse a casa. Ha iniziato così a seguire la giovane e a speronarla con l’auto. Paduano l’ha strangolata e le ha dato fuoco gettandole addosso la benzina. Il corpo della ragazza è stato trovato carbonizzato nell’auto in via della Magliana.