Continuano ad emergere sviluppi sul caso dell’omicidio Luca Sacchi, il giovane ucciso con un colpo di pistola alla testa lo scorso 23 ottobre in zona Appio Claudio. «C’è una parte della ricostruzione che riguarda la dinamica dei fatti che è erronea. Aspettiamo con fiducia la decisione del Tribunale della libertà». Lo ha detto l’avvocato Giuseppe Cincioni, difensore di Anastasiya Kilemnik, dopo l’udienza del Tribunale del Riesame che si è riservato di decidere in merito alla richiesta di annullamento dell’obbligo di firma a cui è stata sottoposta l’ex fidanzata di Luca Sacchi.
Le parole di Domenico Costanzo Marino Munoz, amico di Luca Sacchi, sentito come testimone nel corso dell’inchiesta
«La sera dell’aggressione ho percepito che Luca, Anastasiya, Giovanni Princi e le persone notate in via Latina stavano facendo qualcosa di poco lecito e, come da mia abitudine, ho preferito farmi i fatti miei». E’ quanto ha raccontato Domenico Costanzo Marino Munoz, amico di Luca Sacchi, sentito come persona informata sui fatti il 6 dicembre scorso. Il verbale dell’audizione è stato depositato dalla Procura di Roma nell’ambito dell’udienza davanti al tribunale del Riesame.
I giudici del Riesame di Roma si sono riservati di decidere in merito alle istanze di attenuazione delle misure cautelari, presentate delle difese di Anastasia Kilemnik e di Giovanni Princi, rispettivamente fidanzata e amico di Luca Sacchi. I due sono accusati di aver preso parte all’acquisto di 15 chili di marijuana. I difensori di Valerio Del Grosso, autore materiale dello sparo, hanno invece rinunciato all’udienza davanti al tribunale della libertà.
Ecco cosa ha detto ancora Munoz: «Da quello che ho appreso durante questo periodo dai giornali ritengo molto verosimile che la sera dell’aggressione Luca, Anastasia, Princi, i due soggetti conosciuti da quest’ultimo e probabilmente i due aggressori, avessero concordato una cessione o l’acquisto di sostanze stupefacenti. Non penso proprio che nella nostra passione della moto qualcuno abbia fatto traffico di moto o parti di esse, rubate. Anzi lo escludo».
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«Anastasiya disse a Luca: è tutto a posto»
«Anastasiya ha detto a Luca: ‘Tutto a posto’. Luca non ha detto nulla ma ha annuito con la testa. Io non ho chiesto nulla». E’ un altro passaggio di quanto raccontato da Domenico Costanzo Marino Munoz, amico di Luca Sacchi, sentito come persona informata sui fatti il 6 dicembre scorso. «Giovanni Princi (amico di Luca e arrestato per il tentativo di acquisto di droga, ndr) ci ha salutato sul marciapiede di via Bartoloni mentre eravamo presenti io, Luca ed Anastasiya».
Munoz ha aggiunto, quindi, che Anastasiya «si è allontanata. Non ho visto cosa facesse perché si trovava alle nostre spalle e avrà detto qualcosa a Luca che io non ho percepito. Anastasiya aveva lo zaino in spalla e credo che sia tornata in dietro verso via Latina, ma non l’ho vista perché io e Luca avevamo già svoltato l’angolo su via Mommsen. La fidanzata di Luca dopo circa due minuti ci ha raggiunti e ha detto a lui: ‘Tutto a posto!’».
Omicidio Luca Sacchi, difensore Princi: «Il processo è ancora tutto da fare»
«Gli indizi non sono chiari, precisi e concordanti. La misura non è adeguata alla situazione. Il mio assistito è incensurato, non ha precedenti. Questo processo è ancora tutto da fare, non c’è ancora nulla di consolidato sotto l’aspetto probatorio». Così l’avvocato Massimo Pineschi, difensore di Giovanni Princi, nell’ambito dell’indagine su un presunto scambio di droga costato la vita a Luca Sacchi, il personal trainer ucciso con un colpo di pistola alla testa il 23 ottobre scorso. «Il mio assistito è provato, è un ragazzo giovane che è in carcere. Non sta bene. In più è molto dispiaciuto per la morte di un amico. Questa è una vicenda che lo ha fortemente segnato sotto il profilo umano», ha concluso (agenzia di stampa dire – www.dire.it).