Obbligo vaccinale: il covid dilaga e l’emergenza si fa sempre più stringente, così il governo valuta la possibilità di rendere obbligatorio il vaccino per gli over 60. Questa possibilità è stata inserita proprio ieri sera nella bozza del nuovo decreto. Ma non ci si limita solo a questo: tante le novità che potrebbero arrivare dopo il 5 gennaio 2022.
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Obbligo vaccinale: tutte le possibili novità
Avevamo accennato in precedenza che il governo stava varando la possibilità di rendere il Super Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori. L’alternativa sarebbe rendere obbligatorio il vaccino tra i maggiorenni. Le ultime novità continuano su questa linea, pur portando alcune modifiche: sembrerebbe più plausibile, infatti, la possibilità del vaccino obbligatorio per tutti gli over 60 (considerati la categoria più a rischio di contrarre una forma grave o mortale). Torna incerto, invece, il Super Green Pass obbligatorio per i lavoratori. Tuttavia, sul versante lavoro, è stata presa la decisione di incrementare lo smart working tanto nella pubblica amministrazione quanto tra i privati. Ancora: nel decreto di oggi potrebbero arrivare anche delle novità sul lato sportivo. E’ al vaglio, infatti, la possibilità di ridurre la capienza, agire a porte chiuse e, forse, il fermo momentaneo delle competizioni sportive. Questo almeno per quanto riguarda stadi e palazzetti dello sport.
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Vaccino obbligatorio per gli over 60
Sono in molte le persone dai 60 anni in su che ancora non hanno fatto neppure la prima dose del vaccino anti-Covid, oltre il milione e mezzo di cittadini. Pare che si rifletta se prevedere una sanzione in questa circostanza, ma è un argomento ancora molto dibattuto in quanto si andrebbe a colpire prevalentemente la categoria dei pensionati. Anche le forze politiche in gioco sono divise: contraria all’obbligo è Forza Italia. Anche sull’obbligo vaccinale per i lavoratori la strada appare nebulosa e si valuta se attuarlo solo per coloro che lavorano a contatto con il pubblico. Burrasca in politica anche su questo versante, con Lega e Cinque Stelle contrari. La sanzione prevista, nel caso dei lavoratori, sarebbe la sospensione dello stipendio.
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Smart working: Brunetta contro Draghi
C’è stato nel pomeriggio di ieri, precisamente intorno alle 17.00, l’incontro a Palazzo Chigi tra Renato Brunetta, ministro alla Pubblica amministrazione e Mario Draghi. L’argomento sarebbero stati i punti più importanti sulla questione lavorativa. Il ministro, infatti, è contrario allo smart working molto esteso, ma Draghi non vuole rinviare l’apertura delle scuole e, per tale motivo, è necessario attuare dei cambiamenti nel mondo del lavoro. E’ difficile coniugare la volontà di ridurre la circolazione delle persone, ma, al contempo, far riprendere il lavoro. Per questo motivo si sta valutando la possibilità dello smart working, che nel settore pubblico dovrebbe riguardare il 49% dei lavoratori. La questione sarebbe gestita dalle amministrazioni, che potrebbero organizzare «Il lavoro agile di massa non è più giustificato e ci sono tutti gli strumenti, comprensivi di diritti e di tutele per i lavoratori e per gli utenti dei servizi pubblici, che garantiscono ampia flessibilità organizzativa alle singole amministrazioni», secondo le parole del ministero. Non è certo se la circolare toccherà anche l’ambito privato. Su quest’ultimo argomento, Brunetta vorrebbe la partecipazione del ministro del Lavoro Andrea Orlando. Si penserebbe di consentire, in questo caso, lo smart working fino al 100%.