La variante Omicron continua a preoccupare. Ciò che è emerso dagli ultimi studi, condotti dallo Sheba Medical Center di Tel Aviv, è che due dosi di vaccino non basterebbero a proteggere dalla nuova variante. Non solo, anche la dose booster offrirebbe una protezione semplicemente “significativa”, ma che comunque risulta “4 volte inferiore” se si è in presenza della variante Delta. Il ceppo sudafricano è ancor più contagioso della variante Delta e in grado di eludere in parte la protezione vaccinale.
Nuovo vaccino contro la variante Omicron
Già da fine novembre la Pfizer sta lavorando per migliorare la copertura vaccinale, poco dopo aver annunciato la scoperta della nuova variante. I dati CDC affermano che sulle 43 infezioni Omicron analizzate negli USA la maggior parte erano di persone che avevano ultimato il ciclo vaccinale, sebbene, c’è da dire, i vari casi non erano gravi. Ciò che allarma gli scienziati sono le circa 30 mutazioni presenti nella proteina spike, ovvero ciò che facilita l’ingresso del covid nel corpo umano. Inoltre, questo tipo di cambiamenti, rende più difficile l’azione degli anticorpi. Proprio per questo Pfizer&BioNTech, così come Moderna, hanno iniziato subito a studiare un nuovo modo per agire su queste mutazioni.