Carburante. Appena il tempo di esultare, e di sentire quel leggero sollievo per la discesa del prezzo dei carburanti, ed ecco che di nuovo c’è la risalita. Nuovi aumenti dopo poco tempo, nemmeno quello fisiologico necessario a realizzare la notizia. La notizia, e la denuncia, arrivano direttamente da ”Staffetta Quotidiana”, che ha parlato addirittura di ”beffa” per gli automobilisti italiani.
Rialzo del carburante: perché?
La colpa, come si legge sul loro sito, sarebbe da localizzare nei ”fortissimi rialzi delle quotazioni petrolifere internazionali“, dove un barile di Brent ha un valore che supera ormai i 120 dollari. Già questa mattina, a quanto pare, i prezzi sono tornati leggermente a salire rispetto alle ore precedenti. Dunque, a poca distanza dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto anti-rincari, ecco che la situazione torna a farsi spinosa.
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Il gruppo Eni consiglia l’aumento per i mercati petroliferi in crisi
Inoltre, il quotidiano economico ha rilevato che è stato proprio il gruppo Eni a “consigliare di aumentare” di almeno 6 centesimi il prezzo del carburante al litro, e questo, come anticipato, a causa delle tensioni generatesi sui mercati petroliferi negli ultimi tempi. Nelle ultime ore il prezzo del diesel è salito di 6 centesimi al litro e nell’ultima settimana il gasolio 24 centesimi al litro, mentre la benzina di 10 centesimi. Tutto questo, mentre i prezzi alla pompa erano rimasti sostanzialmente fermi.
Il problema dei benzinai con il taglio delle accise
Infine, come sottolineato anche da Il Giornale il taglio delle accise da parte del governo è previsto fino al 30 aprile ed è pari a 25 centesimi al litro, ma si aggiunge un altro problema all’orizzonte. Molti distributori avevano già i serbatoi pieni al momento del taglio e dunque le accise erano già state pagate: questo significa che il benzinaio avrebbe dovuto vendere si con il taglio delle accise, ma rimettendocele di tasca sua.