Home » News » Nuova variante sudafricana: cosa sappiamo, efficaia vaccini, sintomi e dove è diffusa

Nuova variante sudafricana: cosa sappiamo, efficaia vaccini, sintomi e dove è diffusa

Pubblicato il
Rischio nuova ondata Omicron

Nuova variante Covid-19 scoperta in Sudafrica. Si tratta della Variante Nu, la B.1.1.529, che sta spaventando tutto il mondo. Il timore più diffuso è che questo nuovo ceppo possa sfuggire alla protezione data dai vari vaccini. «Pronti a dosi contro la variante in 100 giorni», sono le parole della Pfizer. Ma la paura resta alta.

Leggi anche: Covid nel Lazio, i dati di oggi mercoledì 8 settembre: 372 nuovi casi e 2 decessi

Variante sudafricana: cosa sappiamo

«Il 22 novembre 2021, abbiamo rilevato un gruppo di virus SARS-CoV-2 correlati in Sudafrica chiamato ceppo B.1.1.529. Tale ceppo B.1.1.529 è stato rilevato nel Gauteng con una frequenza relativamente elevata, con più del 70% di genomi sequenziati (71) da campioni raccolti tra il 14 e il 23 novembre 2021», questo quello che emerge dagli studi del centro sudafricano. «All’inizio della settimana le autorità sanitarie sudafricane e l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono state messe a conoscenza della presenza della nuova variante. Questo nuovo ceppo possiede un numero elevato di mutazioni, alcune osservate in altre varianti, altre nuove. Al momento, il lignaggio B.1.1.529 è relativamente distinto dalle varianti C.1.2, Beta e Delta e ha un diverso percorso evolutivo», continuano. il primo caso in Europa, precisamente in Belgio, è stato quello di una giovane donna proveniente dall’Egitto. La ragazza non era vaccinata, aveva un’alta carica virale e non aveva nessun legame con il Sudafrica. Il Regno Unito definisce la variante come “la più pericolosa emersa finora”.

Leggi anche: Covid Lazio, la lettera di Zingaretti a prefetti e sindaci: ‘Valutare l’obbligo di mascherine all’aperto’

Variante sudafricana: caratteristiche

Il timore maggiore che serpeggia nel mondo è che questa nuova variante possa sfuggire alla protezione data dal vaccino. Così risponde il National Institute fo Communicable Diseases (NICD) sudafricano, ovvero l’istituto pubblico di riferimento sulle malattie infettive: «Una parziale elusione della risposta immunitaria è probabile, ma è altrettanto probabile che i vaccini offriranno ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte». Continuano, inoltre: «Attualmente non sono stati riportati sintomi insoliti a seguito dell’infezione con la variante B.1.1.529 e, come con altre varianti alcuni individui sono asintomatici».

Leggi anche: Covid, verso l’obbligo vaccinale per insegnanti e forze dell’ordine dal 15 dicembre

Variane sudafricana: le parole della Pfizer

La nota casa farmaceutica afferma che è da molto che sta studiando un modo per aggiornare il proprio vaccino. Nello specifico: «Pfizer e BioNTech si sono preparati diversi mesi fa per aggiornare il loro vaccino in meno di sei settimane». Inoltre la casa farmaceutica si è già messa al lavoro per studiare la variante e ritiene probabile avere i primi risultati entro 2 settimane. «Abbiamo immediatamente avviato studi sulla variante B.1.1.529», in quanto «differisce chiaramente dalle varianti già conosciute perché ha mutazioni aggiuntive sulla proteina spike», ha detto la portavoce dell’azienda all’Afp. L’Ema (Agenzia europea del farmaco), tuttavia, ritiene prematuro programmare un adattamento dei vaccini alla nuova variante.

Leggi anche: Covid, riaprono gli hub vaccinali nel Lazio dopo l’annuncio del richiamo a 5 mesi

Impostazioni privacy