Mondiali 2022. Dopo quattro anni e più dal quell’ormai lontano 13 novembre 2017, quando l’Italia di Gian Piero Ventura pareggiò 0-0 a San Siro contro la Svezia, siamo ancora qui: sconforto, lacrime e di nuovo fuori dai Mondiali. Stiamo tutti immaginandoci nel dicembre del prossimo anno, davanti alla televisione per assistere, neutrali e senza alcuna tensione (un sollievo no?), alle partite degli altri. C’è chi ironizza sulla scena, come Makkox da Propaganda, il quale fa dire nella sua vignetta al CT Roberto Mancini: ”L’ho fatto per voi, per il freddo che farà a dicembre!”. Ma quest’anno, l’unico cruccio che potrà insinuarsi davanti al focolare natalizio sarà soltanto quello di scegliere una squadra con la quale simpatizzare. Altrimenti che gusto c’è? Un palliativo anestetizzante, nulla di più.
L’Italia di Mancini fuori dai Mondiali 2022
Questa volta, però, fa ancora più male perché l’Italia di Mancini usciva da una vittoria importante, quella che le valse il titolo di campione d’Europa in carica. Viene in mente quell’antico monito di saggezza popolare: quanto maggiore è l’altezza da cui si cade, tanto più forte sarà la botta. Sono pochi quelli che avrebbero pensato ad una disfatta simile, eppure eccola qua. Certo, qualche scettico esiste sempre, ma nessuno avrebbe immaginato proprio nella semifinale dei playoff contro la Macedonia del Nord. Trajkovski e i suoi modesti compagni, modesti come i loro stipendi di certo non paragonabili ai nostri campioni, hanno letteralmente smontato la narrazione epica degli azzurri.
Il ripescaggio: la speranza di chi ancora ci crede
Ora è caccia ai responsabili, dopo la disfatta di Palermo, perché se la vittoria ha molti padri, la sconfitta invece dovrebbe essere orfana. Mancini e Gravina sono ovviamente in cima all’elenco, sebbene osannati fino a qualche tempo fa. E ancora, poi, c’è chi non ha maturato il trauma. C’è ancora chi si trova nella fase di lenta metabolizzazione della notizia. Infatti, di recente, sui social è comparsa una parola suggestiva, misterica, dal tono illusorio: ripescaggio. Ma sarà davvero così?
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Martedì l’amichevole con la Turchia per lenire le ferite
In molti invocano le più sconosciute divinità pagane, altri ancora si affidano all’immaginazione, costruendo paesaggi impensabili e circostanze assurde, tutto questo per lenire il dolore. Addirittura, qualcuno invita caldamente il Ct azzurro a schierare la migliore formazione possibile nella partita di martedì, il match contro la Turchia. Una partita che di fatto però resta un’amichevole ma che “sarebbe meglio vincere in caso di ripescaggio”.
Il regolamento FIFA
Realisticamente, però, non c’è alcuna possibilità. L’unico scenario plausibile, secondo i regolamenti FIFA, seppur remotissimo, è che una qualche altra Nazionale che ha già staccato il pass venga esclusa. Premessa necessaria per il ripescaggio dell’Italia così come di qualsiasi altra Nazionale che non è riuscita a qualificarsi ai Mondiali del 2022. Infine, l’ipotesi che venga aumentato il numero delle squadre e che venga addirittura concessa una ”wild card” agli azzurri in quanto campioni d’Europa, è certamente relegata all’immaginario fantastico.