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Maria Pia Di Meo, Voce ufficiale di Meryl Streep e regina del doppiaggio italiano

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Maria Pia Di Meo

Non capita a tutti di scendere a colazione e sentirsi augurare il buongiorno da Miranda Prestley, la virago del fashion magazine newyorkese Runway de ‘Il Diavolo veste Prada’. Questo è ciò che accadde tempo fa, quando incontrai la Voce ufficiale di Meryl Streep e regina del doppiaggio italiano Maria Pia Di Meo, o probabilmente del globo, essendo una leggenda.

Maria Pia Di Meo, la Voce ufficiale delle star hollywoodiane

La Signora Di Meo è una donna di grande eleganza e bellezza, cordiale e riservata. Inevitabilmente, conversando con la Voce delle più celebri star hollywoodiane, la mente ripercorre le scene più iconiche dei grandi capolavori del Cinema, con i quali sono cresciute tre generazioni. Basti pensare alla celeberrima tata Mary Poppins della Disney che ha stregato i fanciulli di tutto il mondo sorvolando i tetti londinesi, o alla Holly Golightly intenta a sposare un miliardario newyorkese che la copra di gioielli in ‘Colazione da Tiffany’.

La lista di mostri sacri dell’Olimpo del grande schermo ai quali Maria Pia Di Meo ha prestato la propria voce è infatti letteralmente infinita. La Signora ci ha concesso una breve intervista per parlare della sua carriera, del mestiere del doppiatore e dei tempi che viviamo.

Maria Pia DI Meo
Maria Pia Di Meo in sala di doppiaggio

Un talento innato scoperto ‘per caso’

Signora Di Meo, come ha iniziato la carriera di doppiatrice?

Ho cominciato ‘troppo’ giovane e fu un caso. Io sono figlia di due attori, entrambi di teatro (Anna Di Meo e Giotto Tempestini n.d.r.). Quel giorno mia Mamma doppiava un film ed io mi trovavo con lei. Una bambina mancò e mi dissero di sostituirla. Scoprii un dono strano, doppiai immediatamente tutte le battute in sync imparandole a memoria. Il doppiaggio diventò un lavoro; conducevo la mia vita di bambina andando a scuola, studiando danza e l’inglese. La cosa finì col diventare pressante perché di bambini nel doppiaggio ve n’erano pochissimi.

Il debutto a teatro con Gassman

A diciassette anni ho debuttato a teatro con Gassman, poi con Ferzetti, la Pagnani. Lavoravo con Stoppa, Morelli. Comunque sa, io non sono mai stata una di quelle che dicevano di voler fare l’attrice; non avevo il sacro fuoco del teatro e avrei potuto fare anche altro nella vita. Sono stata catapultata in quel mestiere di doppiatrice. A quei tempi il doppiaggio era ‘comodo’ e permetteva di guadagnare bene. 

Ricordo che c’era un film con Gora, un film ‘spinto’ – Febbre di vivere – mio padre diceva ‘non lo può fare!’ alludendo alla mia giovane età –sorride- Insomma, io non ho scelto, è la vita che sceglie.

Maria Pia Di Meo, le dive del Cinema e le principesse Disney

Audrey Hepburn, Shirley Mac Lane, Julie Andrews – “praticamente perfetta, sotto ogni punto di vista!’ cit.- Ursula Andress- nei panni della prima leggendaria Bond Girl- Barbra Streisand, Sandra Dee, Jane Fonda, Susan Sarandon, Meryl Streep -diventandone la doppiatrice ufficiale indiscussa- e innumerevoli altre. Oltre ad aver interpretato le grandi attrici del Cinema, Maria Pia ha regalato al mondo le risate cristalline di eroine Disney come Aurora de ‘La bella addormentata nel bosco’. Signora Di Meo, strabiliante è la quantità di film che portano il suo nome. Come è stato possibile?

Effettivamente sono davvero numerosi. My Fair Lady, Piccole donne, A piedi nudi nel parco, Tutti insieme appassionatamente, Marnie… Ho sempre lavorato molto, mi sono sempre divertita, ne ‘Il Diavolo veste Prada’ ho adorato dare la voce a questo personaggio straordinario così snob, austero.

Maria Pia Di Meo

Quando ho doppiato Meryl Streep ne ‘I ponti di Madison County’ ho amato molto Clint Eastwood, un uomo affascinante, intelligente e colto del quale ho grande stima. Per recitare non si può essere ignoranti. Clint è un uomo di spessore, pieno di cultura, anche cinematografica e umana. Bisogna avere un vissuto personale per trasferire qualcosa nei personaggi.

Il teatro e il mestiere del doppiatore

Signora Di Meo, è necessario essere anche bravi attori per essere doppiatori?

Certamente. Un tempo era fondamentale ‘entrare nel personaggio’, conferirgli una sua personalità, empatizzare con il ruolo. Bisogna essere diversi, poi, in ogni personaggio, accompagnarlo nella sua evoluzione. Ad esempio Meryl Streep lo cambia molto spesso; in Iron Lady e in ‘Florence’ la Streep interpreta due figure femminili diverse di diverse età. Di conseguenza doppiai l’attrice aderendo alla personalità che aveva nei rispettivi film. Anche per ‘I ponti di Madison County’, un film che amo, fu così.  

Oggi tutto è cambiato, il doppiaggio è diventato un mestiere completamente diverso. E’ solo una corsa alla velocità. Non si da personalità ai caratteri ma si bada solo a seguire il sync. Qualcuno è bravo, ad esempio Domitilla D’Amico.

Ormai sono tutti figli di doppiatori, privi di un background in teatro, che è essenziale. Prima del Covid 19 – quando ancora si lavorava, vista la situazione attuale- c’era questo modo di doppiare basato sulla velocità. E’ molto cambiato il modo di doppiare in confronto al passato.

Maria Pia Di Meo e i riconoscimenti delle star

Maria Pia, lei è l’unica indiscussa doppiatrice ufficiale di Meryl Streep e Barbra Streisand; ha mai conosciuto le grandi star alle quali ha prestato la sua voce?

Io ho interpretato pietre miliari del cinema americano, ‘Kramer contro Kramer’, ‘La mia Africa’, ‘Il Cacciatore’. Ho conosciuto Meryl Streep quando venne in Italia, è una donna gentile e straordinaria, ha parlato di me dicendo che avrebbe voluto avere davvero la voce calda di chi la doppia. Sa, le persone davvero importanti sono umili, non hanno bisogno di darsi arie. Quello lo fanno le mezze calzette. Chi è in gamba riconosce i meriti a chi ne ha.

Quando ero bambina conobbi Anna Magnani. Facevo ‘La rosa tatuata’ e lavoravamo insieme. Io doppiavo quella che era sua figlia sullo schermo e lei mi disse: ‘che cavolo stai a fa qua? Tu devi fa l’attrice’, riconoscendo il mio talento. Fu molto carina e mi regalò un profumo.

Ho avuto poi una bella lettera da Fanny Ardent, che avevo doppiato ne ‘La famiglia della porta accanto’. In questa lettera si complimentava con me. Barbra Streisand invece mi mandò una splendida sciarpa in cachemire.

La vecchia scuola di doppiaggio e le donne ‘maltrattate’

C’è al mondo un nome al pari di Maria Pia di Meo?

Posso dire Lydia Simoneschi, che doppiò Ingrid Bergman, Bette Davis, Sophia Loren, Joan Crawford. Prima avevano un modo di doppiare meno autentico, più stereotipato. Rita e Vittoria Febbi sono bravissime – attrici, doppiatrici e direttrici del doppiaggio italiane 

Oggi lavoro meno, offrono cose orribili e comunque il sistema a un certo punto rottama le donne. Il genere femminile è penalizzato anche in questo. Ciò non accade agli uomini, che anche in età non più giovane continuano a lavorare.

Da poco ho fatto un film uscito solo su Sky con Jane Fonda, ‘Le nostre anime di notte’. Una donna di una certa età che decide di andare da quest’uomo – Robert Redford– dicendogli ‘Le dispiacerebbe se venissi a dormire con lei?’ E da questo nasce un rapporto. Un atto molto femminista!

Signora come vede l’epoca che stiamo vivendo?

Io ho un carattere positivo, non mi sono mai pianta addosso, anche ora che si lavora poco non mi lamento. Coltivo le mie grandi passioni, la letteratura russa e il teatro. Non ho una visione ottimista del nostro futuro però, soprattutto per l’eredità che lasceremo ai nostri figli. Siamo nelle mani di una classe dirigente incompetente, ignorante. La mia speranza è che il domani sia più roseo, soprattutto per le generazioni future.

Attualmente la Signora Di Meo è anche docente di doppiaggio presso la Voice Art Dubbing.

 

 

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