Ricordate la segnalazione relativa alla passeggiata pedonale (troppo stretta e soggetta all’incuria) che sul Lungomare delle Sirene conduce a Campo Ascolano? Ebbene, ‘spulciando’ nei nostri archivi abbiamo trovato un articolo che potrà risultare di sicuro interesse per voi lettori.
Ripeschiamo allora questo testo risalente all’ottobre 2014, osservando se, in questi tre anni, sia cambiata o meno qualcosa. Abbiamo, ed io in particolare, già espresso le spesso mie considerazioni sull’argomento, soprattutto sull’edizione cartacea del Corriere. Forse mi ripeto, ma penso sia utile. Il tema è quello della litoranea di Torvajanica – tra l’altro scrivo proprio mentre si diffonde il video della clamorosa zuffa automobilistica andata in scena di fronte allo Zion Beach – da sempre al centro di mille polemiche e poche proposte e, non sia mai, soluzioni. E i problemi si intersecano indissolubilmente con il mix letale di sosta selvaggia e parcheggiatori abusivi, ben descritta nell’ultima video-inchiesta del nostro giornale.
Storia di una strada bistrattata: tra semafori ‘intelligenti’ e marciapiedi inconsistenti…
Nel 2007 sono stati installati, sul Lungomare delle Sirene, due fantasiosi semafori governati dalla velocità di approccio dei veicoli che fanno scattare il rosso al superamento del limite di velocità urbano. Lo stesso sul Lungomare delle Meduse, estremo sud della Litoranea. Chiunque abbia la patente e gli occhi, si rende conto che le auto possono provenire da due versi differenti e opposti, e non ha difficoltà a capire la sventatezza dell’idea. Chi ha superato il limite? Io o quello di là? Perché mi devo fermare se rispetto il limite? Intanto parte un salomonico (?) rosso, tre secondi, con ambiguità pericolose. I semafori sono contemporaneamente spacciati “anche” per pedonali, anche se posti in corrispondenza di incroci e, tanto per fare altra confusione, di passi carrabili privati. E’ “imbarazzante” trovare il semaforo rosso e poi veder uscire lemme lemme un’auto da un passo carrabile privato, magari nemmeno autorizzato, con uno che lascia la macchina in mezzo alla strada perché deve pure richiudere il cancello. L’immissione del mezzo sulla litoranea avviene in un regime confuso, appunto, di pericolosa ambiguità: che cosa stiamo facendo lì? Usciamo? Attraversiamo? E il pedone? Può attraversare o no? E quelli che stanno dall’altra parte, che devono o possono fare? Niente da dire sull’utilità generica del semaforo pedonale per chi attraversa seriamente, diciamo per andare e tornare dalla spiaggia, anche se quelli installati lo sono in maniera molto, molto discutibile. Cosa è cambiato in questi tre anni? Nulla.
La nostra proposta
Ma torniamo al Lungomare delle Sirene, strada di 15 metri di larghezza. Questo è solo un consiglio, ma secondo me andrebbe sviluppato seriamente, anche alla luce dei costanti disagi vissuti dalla popolazione. Facciamoci sui lati due marciapiedi da 1.50 m e, sotto, più in basso di 15 cm, una sola fascia a parcheggio da 2.50 m (a tratti alterni opportunamente dimensionati, tra un lato e l’altro, in modo di creare delle chicanes rallentatrici). Ci avanzano 9.50 m di carreggiata, due corsie da 4.75 m di larghezza. La velocità diminuirebbe automaticamente, l’idea delle chicanes non è un esotismo: la litoranea extraurbana (Ostia-Torvajanica) potrebbe essere un rettilineo sparato di 10 km, il doppio di quello di Le Mans, dove si superano i 400 km/h. Ma, ma qualcuno ha inventato delle curve finte e, se ci fate caso, le fermate degli autobus sono quasi tutte in curva, e così, a parte le macchine parcheggiate selvaggiamente da parcheggiatori abusivi, devi fermarti dietro al bus. Basta pensarci. Comunque si ridurrebbe il problema dei semafori, e nonne e mamme saprebbero dove far passare i bambini, riallineando qualche palo fuori posto (altro bel problema). Come nei manuali della scuola guida e di educazione stradale. Cos’altro vogliamo?
Luigi Torreti