Questa mattina è stata completata la consegna delle chiavi degli appartamenti in cohousing messi a disposizione dall’Amministrazione Capitolina per le donne occupanti l’immobile Atac in via Lucio Sestio che si trovano in una fase avanzata del percorso di fuoriuscita dalla violenza. I primi 9 nuclei sono dunque già entrati nelle loro nuove case.
Posti in appartamenti in cohousing
C’è posto per tutte. Il Comune ha messo a disposizione delle donne che si trovano in una fase già avanzata del percorso di fuoriuscita dalla violenza, dunque vicine all’autonomia, posti in appartamenti in cohousing; alle donne invece che hanno bisogno ancora di un alto livello di protezione e tutela, ha riservato posti dedicati in circuiti protetti con indirizzo segreto. La soluzione è personalizzata per rispondere alle necessità indicate dalle operatrici per ognuna.
Gli uffici capitolini sono a disposizione H24 per completare i trasferimenti di tutte le donne e dei loro bambini. Si è in attesa solo della conferma del calendario da parte dell’associazione. L’Amministrazione ritiene che al centro della questione non possa essere messo l’immobile che sarà presto venduto all’asta, bensì il futuro delle donne che vi si trovano all’interno, insieme ai bambini, e parallelamente la possibilità di sperimentare il progetto di Lucha y Siesta in un’altra struttura.
La priorità in questa fase è quindi dare una certezza alle donne e ai bambini, trasferendoli in posti sicuri e capaci di garantire la continuità del loro percorso di fuoriuscita dalla violenza, con il supporto dell’intera rete capitolina dei centri antiviolenza e dei servizi sociali e l’affiancamento delle operatrici di Lucha y Siesta. L’Amministrazione è decisa a conservare l’esperienza rappresentata dall’associazione, con cui superata questa fase emergenziale proseguirà il dialogo per sperimentare il modello da loro rappresentato in un altro immobile.
L’immobile Atac occupato in via Lucio Sestio è infatti oggetto della procedura di concordato da cui dipende il futuro di 11mila famiglie e le liquidatrici hanno comunicato che sarà messo all’asta il 7 aprile.
Alla luce dell’esito incerto dell’asta e dell’annunciato distacco delle utenze dell’immobile da parte del tribunale competente, l’Amministrazione Capitolina si è subito attivata a tutela delle donne e dei bambini. È stato portato avanti un dialogo costante con le donne e l’associazione, è stata chiesta e ottenuta, per due volte consecutive, la proroga del distacco delle utenze da parte del Tribunale e si è riusciti dunque, oggi, a poter garantire soluzioni personalizzate per ogni singola donna, in base alle esigenze e storie personali di ciascuna, per la loro prioritaria tutela.