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Linea Roma-Napoli: i pendolari “costringono” il treno alla fermata non prevista

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Un primo risultato del patto di consultazione Lavoratori, Sindacati Trasporti, Pendolari siglato il 20 giugno c.a. a Roma ha fatto si che la CGIL Lazio Roma ha emesso sui gravissimi fatti accaduti il 2 novembre a Latina, questa nota/comunicato stampa. 

CGIL: REGIONE E FS GARANTISCANO SERVIZIO AI PENDOLARI

“Accade che un treno fa ritardo. Tanto ritardo da creare un blocco sulla linea. Accade che un orario è troppo rigido. Se FS non riesce a far rispettare la regola per la quale i treni devono viaggiare in orario, quella può saltare; invece, se una certa fermata non è prevista, la regola è rigida e il treno non si può fermare per nessun motivo. Accade che i pendolari “forzano la mano” e fanno fermare il treno dove non dovrebbe: pochissimi minuti in più per la fermata extra e molti disagi in meno per un centinaio di utenti”.

“Quello che è successo il 2 novembre scorso sulla linea Roma Napoli è una piccola vittoria di pendolari e cittadini che si autorganizzano, anche a rischio di subire una denuncia, e una sconfitta per le istituzioni e per le società che gestiscono un servizio pubblico. Le politiche dei tagli, negli anni, hanno spinto i gestori dei servizi pubblici e le istituzioni a cercare scorciatoie per aggirare le regole e così hanno applicato le ‘famose’ rotture di carico, cioè hanno diviso in due una linea e hanno costretto i passeggeri a inutili e a volte pericolosi trasbordi da un treno all’altro, al solo scopo di annullare i ritardi. Oppure hanno integrato i ritardi negli orari e in certi casi un’ora di percorrenza di dieci anni fa oggi è aumentata di quasi un terzo sulla medesima linea. Ma se si tratta di fermare un treno dove non è previsto per compensare ritardi, di certo non causati dai pendolari, l’elasticità scompare“. 

“Tutto questo è inaccettabile! La Regione Lazio e FS devono risolvere i problemi e garantire il servizio, non il contrario. Devono mettere in campo subito degli investimenti: le opere di piccola o media entità e di facile cantierizzazione possono risolvere molti problemi insieme all’acquisto di nuovo materiale rotabile e all’assunzione di personale. La regione deve rivedere, in accordo con le parti sociali e con i pendolari, il contratto di servizio con FS per renderlo più aderente alle necessità dei pendolari e dei lavoratori del settore. La Regione Lazio convochi al più presto un tavolo di confronto”. Così, in una nota, Alessandro Capitani, segretario della Cgil di Roma e del Lazio – Associazione Pendolari Stazione Minturno Scauri – Francesco Valerio.

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