La Regione Lazio in zona gialla o ancora in quella arancione? Oggi, come ogni venerdì, ci sarà il monitoraggio settimanale dell’ISS e spetterà agli esperti della cabina di regia valutare l’indice di rischio e i 21 parametri: così si deciderà l’ennesimo “futuro colorato” dell’Italia. Il Lazio è in zona arancione, tra spostamenti limitati e bar e ristoranti chiusi, da domenica 17 gennaio. Ma cosa succederà dal 31 gennaio? E’ bene sottolineare che l’ordinanza firmata dal Ministro Speranza lo scorso 16 gennaio, con la quale la Regione era stata inserita nella fascia arancione – come già vi avevamo anticipato giorni fa – produrrà effetti fino al prossimo 31 gennaio 2021. Quindi, inevitabilmente, servirà comunque un nuovo documento che attesti il passaggio da una zona all’altra o che faccia sì che il Lazio (per esempio) resti nella fascia arancione.
Lazio: ecco perché la zona gialla potrebbe slittare di una settimana
E se molti sono fiduciosi e sperano che il Lazio ritorni, con il monitoraggio settimanale di oggi, in zona gialla, è altrettanto vero che il testo del Dpcm, come vi avevamo riportato giorni fa, dice tutt’altro e sembrerebbe porre un ostacolo.
“Il Ministro della salute, con frequenza almeno settimanale, secondo il procedimento di cui all’art. 1, comma 16-bis, del decreto-legge n. 33 del 2020, verifica il permanere dei presupposti di cui ai commi 1 e 2 e provvede all’aggiornamento dell’ordinanza di cui al comma 1, fermo restando che la permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta la nuova classificazione. Le ordinanze di cui ai commi precedenti sono efficaci per un periodo minimo di quindici giorni e comunque non oltre la data di efficacia del presente Decreto. L’ accertamento della permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive, effettuato ai sensi dell’art. 1 del decreto-legge n. 33 del 2020, come verificato dalla Cabina di regia, comporta l’applicazione, per un ulteriore periodo di quattordici giorni, delle misure relative allo scenario immediatamente inferiore, salvo che la Cabina di regia ritenga congruo un periodo inferiore”.
Stando a questo, il parametro dell’accertamento del periodo di quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore sembrerebbe essere rimasto: se così fosse i 14 giorni partirebbero dal 22 gennaio (giorno in cui con il monitoraggio l’Rt del Lazio si era attestato a 0.94) e non dal 15 gennaio (data che ha segnato il passaggio della Regione dalla zona gialla a quella arancione, con un Rt superiore a 1).
Lazio zona gialla o arancione? Di che colore diventa la regione domenica 31 gennaio 2021?
Nel Lazio i dati sono sempre più incoraggianti con un valore Rt in calo, a 0.73. I tassi di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva e di area medica sono entrambi al di sotto della soglia di allerta, così come sono in diminuzione l’incidenza e il numero dei nuovi focolai. Tutto sembrerebbe portare la Regione verso la zona gialla, ma solo oggi – dopo la valutazione degli esperti della cabina di regia – si saprà se si farà fede al testo del Dpcm o se ci saranno delle modifiche che consentiranno al Lazio di passare in zona gialla.
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“Ci aspettiamo una valutazione del rischio con passaggio in area moderata tenuto conto che vi è una riduzione di due settimane di tutti gli indicatori. Bisogna mantenere alta l’attenzione. Sul ritorno in zona gialla – ha dichiarato l’assessore Alessio D’Amato – bisognerà attendere le valutazioni dell’ISS e le successive determinazioni del Ministero“.
Non ci resta, dunque, che aspettare per capire se il Lazio passerà in zona gialla già da questa domenica o se tutto verrà posticipato (stando al testo del Dpcm) di una settimana. In quest’ultimo caso, la prima data utile per il cambio di classificazione dello scenario di rischio sembra essere quella del monitoraggio del 5 febbraio, al trascorrere cioè di 14 giorni dall’entrata, di fatto, della Regione all’interno di uno scenario di rischio più basso di quello attuale (ovvero arancione). A meno che la cabina di regia non ritenga opportuno e congruo un periodo inferiore ai 14 giorni per consentire il passaggio da una zona di rischio all’altra.