Lazio in zona gialla o arancione da lunedì 22 febbraio? E’ questo quello che si chiedono in tanti, soprattutto perché ora si avvicina la data che potrebbe sancire un nuovo cambiamento di “colore” per l’Italia. Domani, venerdì 19 febbraio, gli esperti della cabina di regia si riuniranno per il monitoraggio settimanale e, tenendo in considerazione l’Rt e i 21 parametri, valuteranno quali Regioni dovranno cambiare zona. E il Lazio? Resterà in zona gialla?
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Lazio zona gialla o arancione da lunedì 22 febbraio 2021? Le parole dell’assessore D’Amato
L’assessore D’Amato ieri ha spiegato che i casi, i ricoveri e le terapie intensive sono in calo ma l’Rt è in lieve aumento. “I dati dell’incidenza e i dati dei tassi di ospedalizzazione sono al di sotto delle soglie di allerta. Stimiamo un valore Rt lievemente in aumento“. L’Rt del Lazio, stando all’ultimo monitoraggio del 12 febbraio, era salito rispetto alle settimane precedenti e si era attestato a 0.96. Ora, a chiarire la situazione è sempre D’Amato che ha spiegato come con questi dati il Lazio dovrebbe restare in zona gialla.
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“Dai dati in nostro possesso del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) il Lazio dovrebbe rimanere in zona ‘gialla’ con un valore RT a 0.95, una riduzione del numero dei nuovi focolai, una riduzione del tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva e di quelli in area medica entrambi al di sotto delle soglie di allerta. Inoltre vi è una riduzione dell’incidenza per 100 mila abitanti. Come sempre diciamo i colori non sono un concorso a premi, ma il frutto del rispetto da parte dei cittadini delle regole di prevenzione. La zona gialla non è mai un disco verde o un tana libera tutti, anzi aumenta la responsabilità e il rigore. Ovviamente attenderemo le valutazioni finali dell’ISS e del Ministero della Salute”.
La Regione Lazio resta in zona gialla?
Stando ai dati aggiornati al 17 febbraio, nel Lazio la percentuale dei posti letto di terapia intensiva occupata da pazienti Covid è sotto la soglia di rischio 25% (soglia rischio 30%). Lo stesso per i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia attestata al 32% contro la soglia di rischio del 40%.
Ora, dopo le parole dell’assessore D’Amato, bisogna aspettare domani per capire se effettivamente la Regione Lazio, con questi numeri, possa restare in zona gialla. Va specificato che il passaggio da una fascia di rischio all’altra è decisa sulla base di molteplici parametri e ottenuta incrociando l’analisi del rischio, l’indice di riproduzione effettiva RT e l’incidenza settimanale dei casi. E’ tenendo conto di questi tre indicatori che ogni venerdì il Ministero della Salute attribuisce e attribuirà il colore alla Regione e le rispettive restrizioni.