«Un forziere contenente un tesoro dal valore inestimabile in “regalo” da parte di uno sconosciuto e misterioso militare straniero».
E’ questo il contenuto della truffa a cui, purtroppo, una donna austriaca ha creduto in pieno, facendosi sottrarre la somma di 7.500 euro “necessari”, secondo il fantomatico benefattore, per coprire le tasse doganali per farsi recapitare il tesoro.
Truffa online da Latina all’Austria
E’ accaduto a Latina, dove il truffatore, un uomo di nazionalità nigeriana ma residente da tempo nel capoluogo pontino, ha inscenato il raggiro ai danni di una donna di Innsbruck, in Austria.
Ma non è finita qui. Già, perché dopo la prima tranche di denaro consegnata al truffatore, la donna stava per erogare altri 30.000 euro, richiesti dall’uomo per altri “problemi doganali”.
Solo a quel punto la vittima si è insospettita ed ha allertato le autorità di Innsbruck.
La polizia austriaca ha così avviato le indagini ed è risalita all’identità del truffatore.
Una volta individuato l’autore del raggiro, il caso è stato affidato alle autorità italiane e alla Polizia Locale di Latina. Gli agenti hanno rintracciato il nigeriano e, dopo averlo fermato, lo hanno interrogato.
Il raggiro e la storia poco credibile
Dalle indagini è emerso che l’uomo aveva messo in scena una truffa articolata che, seppur poco credibile, aveva mietuto una vittima.
Il nigeriano aveva inviato un’email alla donna austriaca e, dopo essersi presentato come un militare coinvolto in un conflitto di guerra, le aveva offerto l’opportunità di diventare ricca, offrendole in dono un forziere contenente un preziosissimo tesoro.
L’unica cosa che la donna avrebbe dovuto fare era quella di pagare delle tasse inerenti alla spedizione del forziere. Queste ammontavano alla modica somma di 7.500 euro.
L’austriaca, senza rifletterci troppo su, ha deciso di accettare la generosa proposta del militare e gli ha inviato il denaro richiesto. Dopo qualche tempo pero, non vedendo ancora recapitarsi il “forziere”, la donna ha chiesto spiegazioni al militare. Questo a sua volta le ha risposto che vi erano state delle complicazioni doganali e che, per sbloccare la spedizione, sarebbero serviti altri 30.000 euro. A questo punto la vittima ha iniziato a nutrire dei sospetti e dopo aver denunciato l’accaduto alle autorità locali, ha avuto la triste conferma. Si trattava di una truffa “incredibile”, ma lei ci aveva creduto.