“Il mio testo libero” è il nome del nuovo progetto proposto dall’Amministrazione Comunale nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto con la Prefettura per l’integrazione dei migranti ospitati nelle strutture di accoglienza straordinaria presenti sul territorio di Latina.
L’iniziativa, curata dall’Assessorato alle Politiche di Welfare in collaborazione con gli Assessorati all’Istruzione, alle Attività Produttive e alla Partecipazione, nasce per rispondere a più esigenze:
la necessità di riciclare i testi scolastici non più utilizzabili perché di edizioni superate o non più commercializzabili;
la possibilità di riutilizzare libri di narrativa, saggi e altri testi per contribuire ad accrescere le risorse disponibili alle scuole del territorio e ai corsi di italiano per stranieri;
il desiderio di creare micro librerie in contesti di intrattenimento e sale di attesa pubbliche e private con particolare attenzione a titoli per bambini e bambine
avviare laboratori artistici interamente dedicati al riciclo della carta
“Il mio testo libero” è promosso con la collaborazione delle tre cooperative Astrolabio, Karibù e Il Quadrifoglio e di sette associazioni del Terzo Settore; coinvolgerà più di 20 volontari tra gli ospiti dei centri d’accoglienza presenti sul territorio, 108 scuole e 7 librerie della città. I migranti, muniti di tesserino di riconoscimento, saranno impegnati in tutte le fasi operative del progetto: dalla raccolta dei testi scolastici obsoleti e dei libri in genere alla selezione, catalogazione e smistamento nei punti individuati dall’Amministrazione comunale. Saranno accompagnati e seguiti in questa esperienza da operatori messi a disposizione dalle cooperative che operano in convenzione con la Prefettura e che faranno da tutor.
“Il mio testo libero” ha come obiettivo l’inserimento dei rifugiati nel tessuto sociale della comunità che li ospita: «Come per le altre attività avviate nell’ambito del protocollo siglato con la Prefettura – spiega l’Assessora Patrizia Ciccarelli – anche questo progetto è finalizzato ad occupare gli ospiti dei centri di accoglienza, a ridurre gli spazi di inattività coinvolgendoli in percorsi concreti di formazione nell’attesa che l’iter necessario al riconoscimento o meno del loro status di rifugiati giunga a compimento. Ci auguriamo che tale esperienza possa metterli in contatto in modo positivo con le famiglie, gli studenti e i commercianti di Latina».