Oltre 20 sacchi di rifiuti tra
cotton fioc, cannucce, tappi di bottiglia, mozziconi di sigaretta
e polistirolo, raccolti in appena un’ora e mezza sulla spiaggia
del monumento naturale di Torre Flavia da un centinaio di
cittadini e volontari, tra cui molti bambini. È il bilancio del
‘beach clean up’ promosso e organizzato stamattina a Ladispoli
dall’associazione Ambiente Mare Italia (Ami), in collaborazione
con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, che,
con il patrocinio del comune del litorale romano, hanno deciso di
festeggiare la Giornata Mondiale degli Oceani dando un contributo
concreto di sensibilizzazione e impegno per salvare il mare e
l’ambiente dalla plastica.
“Il senso di questa giornata, connesso alla festa dell’8
giugno, la Giornata mondiale degli oceani, e’ la
sensibilizzazione, l’informazione e la divulgazione, soprattutto
tra i piu’ giovani, delle tematiche dell’ecosostenibilita’-
spiega alla Dire il presidente di Ambiente Mare Italia,
Alessandro Botti- In base ai dati di una recente indagine del
Censis l’Italia e’ il secondo Paese al mondo per consumo di
bottiglie in Pet, ben 11 miliardi quelle che ogni anno vengono
consumate dai nostri concittadini”. Un “lusso” e una “comodita’
che non ci possiamo piu’ permettere”, sottolinea Botti,
soprattutto alla luce dei dati del progetto europeo
‘MedSeaLitter’ sui rifiuti nel Mediterraneo, presentati
stamattina in anteprima nello stabilimento Baia Beach dalla
responsabile della comunicazione della Rappresentanza in Italia
della Commissione europea, Claudia De Stefanis.
“Sono dati inquietanti- dice- ‘MedSeaLitter’ ha scandagliato
20mila chilometri di costa nel Mediterraneo e ha ritrovato 6.500
rifiuti galleggianti, l’80-90% costituito da plastica. Sono stati
anche esaminati gli effetti sulla biodiversita’: circa 260 specie
marine sono impattate in qualche modo dai rifiuti di plastica,
trovati nel tratto digestivo delle tartarughe caretta caretta nel
65% dei casi”. A livello europeo si calcola che circa “500mila
tonnellate di rifiuti plastici finiscano nei mari ogni anno, in
Italia 90 al giorno, tanto e’ vero- avverte De Stefanis- che nel
Mediterraneo cominciamo a vedere le isole galleggianti”
tristemente note nel Pacifico. È la plastica monouso – finita nel
mirino della Commissione europea con una direttiva di divieto che
dovra’ essere recepita dagli Stati membri entro due anni – la
piu’ presente tra i rifiuti raccolti “in 76 spiagge” dei quattro
Paesi europei coinvolti nel progetto (Italia, Spagna, Francia e
Grecia, ndr).
“Per noi e’ fondamentale che ci siano realta’ come Ambiente
Mare Italia attive sul territorio e pronte a supportare
l’amministrazione comunale a raggiungere obiettivi comuni per la
salvaguardia del mare e dell’ambiente- dichiara alla Dire il
sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando- Recentemente ho firmato
un’ordinanza che vieta il fumo sulla battigia e nello specchio
acqueo di competenza comunale, sul Plastic Free stiamo lavorando-
precisa- ovviamente tutte le nostre spiagge sono dotate da anni
di contenitori per la raccolta differenziata, ma stiamo lavorando
anche su iniziative che consentano di vietare l’uso della
plastica sugli arenili”.
Un paradiso a pochi passi dalla Capitale, Torre Flavia,
immersa tra lo stagnetto delle gambusie e quello dei mignattai,
segnalati da cartelli disegnati e colorati dagli studenti, che,
assieme alle bandiere europee e ai loghi di Ami, hanno guidato i
volontari verso la spiaggia. Cinte, cartucce per fucili, suole,
corde sono tra i rifiuti piu’ singolari raccolti con rastrelli e
retini targati Errebian Spa dai volontari junior di Ami – “circa
il 40% dei partecipanti”, secondo Botti, in una spiaggia che e’
“prima area protetta gestita dai bambini”.
“I miei coetanei- confessa Livia, 12 anni- non sono
sensibilizzati. Usiamo molte bottiglie di plastica, cannucce e
altri oggetti che potremmo evitare, ma che purtroppo sono
presenti nella nostra routine quotidiana. Abbiamo toccato con
mano quello che c’e’ qui”, sottolinea dando la sua ricetta:
“Dobbiamo cercare di fare la raccolta differenziata, diminuire
l’uso della plastica e trovare materiali piu’ idonei per evitarne
l’utilizzo”. “A noi la spiaggia sembrava pulita- racconta Irene
Vallerani, mentre con le figlie apre il secondo bustone- in
realta’ ci siamo resi conto che c’era tantissima plastica.
Sembrava nascosta ma era sotto i nostri occhi”.
E il ruolo delle madri per un ambiente pulito e’ fondamentale
per la presidente della sezione romana della Federazione italiana
donne arti professioni affari-Fidapa Bpw Italia, Giordana
Bettini, che ha commentato alla Dire la scelta di dedicare la
Giornata Mondiale degli Oceani alla parita’ di genere: “Siamo
responsabili della gran parte dell’educazione dei figli- dice-
L’educazione a una coscienza sociale e dell’impatto dei nostri
comportamenti fa si’ che fin da piccoli acquisiscano coscienza di
quanto il loro contributo quotidiano possa essere importante. I
ragazzi ci stanno insegnando che hanno diritto a un futuro e che
dobbiamo garantirglielo. Noi donne- conclude- dobbiamo svolgere
su questo un ruolo piu’ attivo e piu’ cosciente”.
A concludere la giornata una catena umana che, con un flash
mob, ha disegnato le lettere di Ami sulla sabbia.
Ladispoli, Giornata Mondiale degli Oceani: raccolti 20 sacchi di immondizia sulla spiaggia
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